Che differenza c’è tra riempire d’acqua un bicchiere con all’interno della sabbia e un bicchiere completamente vuoto? La quantità di acqua che potete immettere. Ebbene, immaginate ora di farlo non con un bicchiere, bensì con una diga. Un lavoro imponente grazie al quale ora la diga di Mignano è in grado di contenere 1,5 milioni di metri cubi di acqua in più. Nel corso degli anni, infatti, le dighe accumulano detriti e terra che si trasforma in fango, motivo per cui la capienza diventa sempre meno ampia. La diga di Mignano, nei mesi scorsi, è stata ripulita e dopo l’ampio lavoro di pulizia il nuovo assetto è stato collaudato.
Un’opera di adeguamento resa possibile dalla collaborazione tra il consorzio di bonifica e i sindaci del territorio, messi in rete dal proficuo lavoro di regia eseguito dal prefetto Maurizio Falco: “E’ la dimostrazione che se si lavora insieme i risultati si ottengono – ha detto – basta con l’amministrazione difensiva dove ogni singolo soggetto guarda solo al proprio ambito di responsabilità lasciando poi agli altri lo svolgimento dei rispettivi incarichi. Ognuno ha le proprie responsabilità, ma è fondamentale lavorare insieme, in gruppo, confrontandosi e decidendo intorno allo stesso tavolo”.
“Un’opera importante per la provincia di Piacenza e per tutta la val d’Arda – ha affermato Fausto Zermani, presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza – finalmente restituiamo l’invaso alla sua massima efficienza, a un territorio che ha cambiato il suo volto, la sua storia e la propria realtà, dopo la realizzazione della diga. Con grande orgoglio possiamo affermare che è stata gestita bene per quasi un secolo. Oggi siamo nelle condizioni di mantenere un’opera strategica, nonostante la storicità dell’invaso, con un’efficienza che è moderna. Il procedimento è il risultato dello sforzo di tanti soggetti che sono riusciti a mettere a frutto il lavoro di più di un decennio di opere di ristrutturazione”.
Le nuove potenzialità raggiunte della diga, una volta ottenuto l’esito positivo del collaudo, segnano un’importante tappa nella vita della val d’Arda. Da una parte maggior forza alla funzione irrigua, e dunque sviluppo dell’economia, dall’altra consolidamento di una funzionalità di contenimento delle piene a difesa dell’intero territorio. Il collaudo dell’opera, condotto ai sensi dell’articolo 14 del DPR 1363/59, si è reso indispensabile, per testare il comportamento della diga, al termine di una lunga e significativa fase di lavori di ristrutturazione. E’ fondamentale poterlo gestire in condizioni ordinarie e non durante eventi di piena.
La procedura di collaudo della diga di Mignano è diventata realtà grazie al significativo raggiungimento di un accordo fra le parti: la Direzione generale per le dighe e le infrastrutture idriche ed elettriche del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, l’Ufficio Tecnico per le dighe di Milano del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, l’Agenzia Regionale per la Sicurezza Territoriale e la Protezione Civile della Regione Emilia Romagna, il Servizio Area Affluenti Po della nostra Regione, l’Agenzia Interregionale per il fiume Po, la Commissione di Collaudo e la Prefettura di Piacenza. Nelle prossime ore sono attesi diversi soggetti ministeriali e regionali: dalla Commissione Collaudo, da Roma, ai funzionari degli enti preposti.
La diga di Mignano, nel comune di Vernasca, è stata inaugurata il 24 maggio del 1934. In seguito, negli anni ‘69-’70, il suo utilizzo ha subìto delle limitazioni da parte dell’allora Genio Civile per l’inadeguatezza della capacità di deflusso del torrente Arda nel tratto vallivo su cui gli Enti preposti stanno intervenendo per risolvere le principali criticità. Negli anni Ottanta del secolo scorso sono subentrati ulteriori limiti di invaso dovuti alla necessità di adeguare la diga alla normativa vigente. Si sono resi dunque necessari significativi lavori di ristrutturazione, iniziati negli anni Novanta e terminati pochi anni fa (finanziati dal Ministero dell’Agricoltura), al termine dei quali è partita, da parte del Consorzio, la richiesta di autorizzazione al collaudo.
La grande opera sarà presentata lunedì prossimo 16 luglio nel corso di un incontro che inizierà alle 17 e che vedrà la partecipazione di tutti i protagonisti di questa impresa oltre a Gian Marco Centinaio, ministro alle politiche agricole, alimentari e forestali, e Danilo Toninelli, ministro alle infrastrutture e ai trasporti.