Evidente e condivisa soddisfazione alla presentazione del nuovo Emporio Solidale di Piacenza che aprirà entro la fine del 2018, con il cantiere che dovrebbe terminare a novembre.
I lavori sono ormai avviati da due mesi e nelle parole del Presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano Massimo Toscani trapela l’entusiasmo per la nuova importante iniziativa di sostegno e accompagnamento alle famiglie in difficoltà.
Due capannoni in ristrutturazione: uno per i mobili e uno per gli alimenti oltre alla palazzina per gli uffici dove con ogni probabilità si trasferirà il Centro di Servizi per il Volontariato di Piacenza – Svep.
L’impegno di gestire l’Emporio è affidato all’associazione “Emporio Solidale Piacenza Onlus” che è formata da: Comune, Caritas, Auser, Croce Rossa e Svep nelle persone di Federica Sgorbati assessore al Welfare, Giuseppe Chiodaroli direttore della Caritas Diocesana, Sergio Danese di AUSER, Lidia Ansaldi di Croce Rossa e Laura Bocciarelli presidente di Svep e dell’associazione “Emporio Solidale Onlus”.
Alla conferenza stampa sono intervenuti, oltre a Massimo Toscani, anche il Vescovo di Piacenza Gianni Ambrosio e il sindaco Patrizia Barbieri che hanno sottolineato il senso dell’iniziativa; quello cioè di sostenere tutte le famiglie che stanno transitando in una “zona grigia” di fatiche e difficoltà verso un cambiamento e una piena autonomia. Il Vescovo Gianni Ambrosio, riprendendo un’immagine proposta dal Presidente Toscani, ha ricordato che ci verrà chiesto come avremo speso i nostri talenti, ma ha ricordato che fare il bene fa star bene, dà gioia da subito, già da ora. Il Sindaco, infine, ha rimarcato come sui bei progetti, sui progetti di senso la sua amministrazione sia felice di impegnarsi comunque, anche se sono progetti ereditati dalla Giunta precedente.
Infine alcune note – a cura dell’associazione “Emporio Solidale Onlus” – che spiegano in modo chiaro che cosa è l’Emporio Solidale.
LA MISSIONE
L’emporio di Via Primo Maggio è un negozio molto speciale. Ci sono scaffali e una gamma di prodotti essenziali per la vita quotidiana delle famiglie: alimenti, prodotti per la casa e l’igiene personale. Accanto al supermercato è poi presente uno spazio interamente dedicato ai mobili e all’arredamento.
Ci sono anche le casse ma non circola denaro, non esistono acquisti ma donazioni.
Nasce per aiutare le famiglie alle prese con la crisi economica, la perdita del lavoro, l’impoverimento.
L’emporio vive grazie ai volontari e alla gratuità. La città, le aziende del territorio donano i prodotti, i volontari donano il tempo.
Ma l’aiuto richiede corresponsabilità e impegno da parte delle famiglie e non è per sempre. Occorre restituire l’assunzione del dovere di fare il possibile per superare la situazione di difficoltà e la consapevolezza che nessun aiuto sarà generativo di cambiamenti senza l’impegno di chi lo riceve.
NON SI FA SOLO LA SPESA
All’emporio non si fa solo la spesa, si incontrano persone che sono disponibili ad ascoltare e che possono aiutare le famiglie nella ricerca del lavoro, nell’orientamento ai servizi del territorio, nel migliorare la gestione del budget familiare e gli stili di consumo, nell’affrontare situazioni di sovraindebitamento.
All’emporio c’è uno spazio per prendere un caffè e scambiare parole, e c’è uno spazio gioco per i bambini.
Nessun aiuto sarà generativo di cambiamenti se non passa dalla relazione tra le persone.
CHI SONO I PROMOTORI
E’ un progetto costruito insieme dai principali attori del territorio: Comune di Piacenza, Auser, Caritas, Croce Rossa, Svep. L’idea è stata approfondita nei tavoli di confronto promossi dal Comune per contrastare gli effetti della crisi economica e il progetto è a pieno titolo inserito nel Piano di Zona (il piano regolatore del sistema di welfare del territorio)
I partner hanno costituito una specifica Associazione di secondo livello per realizzare insieme il progetto e gestire l’Emporio.
Fondazione di Piacenza e Vigevano per prima ha creduto fortemente nell’idea e stimolato l’azione collettiva. Ha investito risorse importanti nell’acquisto e nella ristrutturazione dell’area.
Altre realtà hanno garantito la propria collaborazione per animare gli sportelli di consulenza e di accompagnamento rivolte alle famiglie.
L’idea dell’Emporio è contagiosa e ogni giorno incontra nuove realtà e persone interessate, allarga i propri confini e i sostenitori. Ancora non c’è ma comincia a nascere la sua rappresentazione nella comunità.