Violenza sulle donne, l’assessore Sgorbati: “A Piacenza una solida rete di sostegno per chi denuncia gli abusi”

“Non può e non deve mai esserci assuefazione alla violenza. I gravissimi fatti registratisi nelle ultime settimane a Piacenza, dalla tragica morte di Elca Tereziu per mano del marito, alla lite familiare dell’altra sera in via Vignola culminata con un accoltellamento, ci impongono di rivolgere un appello forte a tutte le donne: denunciate ogni abuso, non sarete sole in questo percorso”. Sono le parole dell’assessore alle Pari Opportunità Federica Sgorbati, che sottolinea come “il nostro territorio, in primis grazie a Telefono Rosa, possa contare su una solida rete di sostegno rivolta alle vittime di soprusi fisici e psicologici che, nella maggior parte dei casi, avvengono proprio in ambito domestico”.

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Insieme alla presidente Donatella Scardi, l’assessore ricorda i servizi che Telefono Rosa garantisce a protezione delle donne coinvolte e dei loro figli, attraverso le due strutture di accoglienza: una con indirizzo segreto, per chi si trova in condizioni di pericolo e l’altra con indirizzo riservato, per ricostruire il proprio percorso di vita in autonomia e indipendenza. “In entrambi i casi – sottolineano Federica Sgorbati e Donatella Scardi – c’è il supporto di operatrici e volontarie con una formazione specifica, che alla sensibilità umana uniscono competenze mirate. Lo stesso vale per il servizio di assistenza telefonica, cui ci si può rivolgere per fissare un colloquio, per avere informazioni o, semplicemente, per parlare senza filtri dei propri problemi: il numero è lo 0523-334833 e si affianca a quello nazionale, 1522, con le stesse garanzie di tutela dell’anonimato e totale disponibilità all’ascolto”.

“Quello che mi sento di dire a tutte le nostre concittadine – conclude l’assessore Sgorbati – è che possono avere fiducia in Telefono Rosa e nelle istituzioni. Spero che ribadirlo possa servire, per chi vive questa difficile situazione, a superare la paura di ritorsioni e ulteriori violenze dopo l’uscita dal sommerso, ma anche a fare il passo più importante: amare sé stesse e chiedere aiuto”.