Teatr-abilità, Manicomics e i ragazzi dei centri Asp insieme sul palco il 19 e 21 giugno

Sono giunti al termine, in questi giorni, i due laboratori teatrali dal titolo TEATR-ABILITA’ tenuti da Manicomics Teatro i cui partecipanti sono stati i ragazzi e le ragazze di due Centri gestiti da “ASP – Città di Piacenza”. Un evento articolato e strutturato che, con queste modalità, si posiziona come una novità per la nostra città, voluta fortemente dalla direzione ASP. I due Centri, rispettivamente gli ospiti delle Residenze della struttura Ospizi Civili di via Scalabrini 19 e gli ospiti del Centro Socio Occupazionale di via Gaspare Landi sono strutture rese disponibili alla cittadinanza da ASP, Azienda di Servizi alla Persona costituita con provvedimento della Giunta Regionale n. 999 del 13 Luglio 2009, sulla base della legge regionale n. 2 del 2003 “Norme per la promozione della cittadinanza sociale e per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali”. Ed è proprio nell’ambito di tali servizi che si situano le attività di laboratorio teatrale, che da quest’anno hanno carattere più ufficiale e duraturo.

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I due percorsi differenzianti sono infatti rivolti a due esistenti servizi interni alla struttura ASP: le Residenze, a cui accedono coloro che sono ospitati in pianta stabile nelle struttura, e il Centro Socio Occupazionale che svolge invece un servizio diurno di assistenza e riabilitazione psico-fisica.

Manicomics Teatro, compagnia professionale sostenuta dalla Regione Emilia Romagna per le sue attività, ha una lunga esperienza nell’ambito del teatro nel sociale e della pedagogia teatrale e proprio in questa direzione propone da oltre 20 anni progetti culturali e teatrali dedicati all’integrazione, alla relazione, alla scoperta della propria corporeità, nei luoghi del disagio, nei centri per minori, giovanili, scuole e università e propone attività formative per insegnanti, esperti di comunicazione e operatori sociali oltre che per attori. Tali percorsi nel sociale e nella pedagogia si affiancano alla intensa attività di spettacolo professionistico e organizzazione di eventi, sia in Italia che all’estero.

Il due percorsi sono stati curati da team di lavoro che prevedevano sia operatori teatrali Manicomics che operatori sociali responsabili dei gruppi partecipanti. In particolare per il percorso legato alle Residenza, ben 6 operatori Manicomics hanno partecipato alla attività: Carlo Agosti, Giovanni Spelta, Graziella Trecordi, Maria Cristina Tarquini, Giulia Costellini, Mauro Chiappelloni. Il coordinamento e la responsabilità del gruppo è stata invece affidata a Federico Tronti e Elena Bozzoni di ASP. I ragazzi e le ragazze del Centro Socio Occupazionale invece hanno lavorato con Matteo Ghisalberti e Maria Spelta di Manicomics e hanno avuto come responsabile ASP Federica Zaini.

Abbiamo chiesto a Brunello Buonocore, stimolatore della iniziativa, il significato del progetto: “Quello che desidero principalmente è aprire il più possibile le porte della nostra struttura per far si che i ragazzi e le ragazze siano persone aventi pieno diritto di frequentazione delle attività della nostra città. Il laboratorio Teatrale di Manicomics è un ulteriore spunto per far conoscere ai nostri utenti nuove avventure e fare nuovi incontri. Stimolanti, aggreganti e educativi. Come solo il teatro riesce a fare. Le esperienze di sperimentazione degli anni scorsi con Manicomics hanno portato oggi al progetto esistente che, per la prima volta, si pone come un laboratorio teatrale integrato a tutti gli effetti. Non solo è importante rompere le barriere e fare in modo che quello che era un istituto non sia più un luogo chiuso, con tutto quello che questo comporta in termini di emozioni e di relazioni, ma occorre anche favorire le uscite degli ospiti, far sì che escano e si rechino a imparare a fare teatro , sostenuti ma non sostituiti dai nostri educatori e dagli operatori dei Manicomics”.

Infatti gli spettacoli dei ragazzi e delle ragazze dell’ASP saranno ospitati all’interno della Rassegna Teatrale SPAM che come ogni anno chiude la attività della Scuola di Teatro OFFICINA M di Manicomics. La rassegna, che si terrà dal 13 al 24 giugno tra via Scalabrini e il Teatro San Matteo proporrà quindi, oltre agli spettacoli delle classi Bambini, Adolescenti, Adulti 1° Anno, Adulti 2° anno e Officina M della Scuola Manicomics, anche i due lavori degli utenti/ospiti ASP, nelle giornate di giovedi 21 giugno alle ore 21.00 al Teatro San Matteo (gruppo Residenze) e martedi 19 giugno (gruppo C.S.O.) presso la Sagrestia di via Scalabrini 19 alle ore 18.30 (al termine si terrà un breve rinfresco offerto da ASP).

Abbiamo chiesto a Rolando Tarquini di Manicomics Teatro e curatore del progetto insieme ad Allegra Spernanzoni, sempre di Manicomics) che cosa accade in questi laboratori teatrali.

“Sono momenti molto intensi e divertenti – ci racconta Tarquini – ed ogni incontro è un evento. Giocare al teatro con questi ragazzi e ragazze è, sempre, una scoperta e spesso un insegnamento tale è la spontaneità con cui spesso si esprimono. Noi forniamo linee guida di lavoro pedagogico e li invitiamo a giocare e quello che ne esce è sempre diverso. Si lavora sul movimento e la musica, sulla attivazione sensoriale, sulla grafica creativa, sul ritmo, sull’oggetto e anche sulla respirazione e sul rilassamento. In particolare lavoriamo anche sula scoperta di modalità espressive alternative rispetto a quelle già possedute. In genere lavoriamo dapprima sulla formazione del gruppo per far si che il setting creativo sia raggiungibile da tutti … in poche parole, nei nostri laboratori, tutti si devono mettere in gioco. Questo fa si che non ci si senta osservati perché “io guardo te e tu guardi me”. Se questa magia avviene allora la fase creativa è tutta in discesa e tutti giocano spontaneamente al teatro. Ogni sessione di lavoro termina quasi sempre con un momento finale di rielaborazione di quanto è stato affrontato in modo da favorire l’esteriorizzazione di opinioni, vissuti, emozioni.”

E per concludere abbiamo chiesto il significato di questo titolo anche se, di primo acchito, è immaginabile: perchè Teatr-abilità?
“Per fare gli “attori” – risponde Tarquini – bisogna “aprire porte” e scoprire “cosa c’è dietro”. Cosa c’è dietro all’uomo e alla donna contemporanei. Cosa c’è dietro ad un gesto, ad un pensiero, ad una reazione, a un sentimento. Bisogno scoprirlo e rimetterlo in gioco passando attraverso di noi. Per far questo dobbiamo sempre essere pronti a giocare al teatro, a rimettere in gioco noi stessi. Non si è attori una volta per sempre, lo si è ogni volta. E questo è così vero che, quando lo si capisce, non vi è differenza tra le persone, non vi è abilità più o meno buona ma ci sono mille abilità differenti.