L’ambiente virtuale più frequentato al mondo ormai è quello legato ai social network e spesso capita di imbattersi in post al di sopra delle righe o contenenti anche offese che portano a conseguenze di natura penale. E proprio per un messaggio di questo tipo, il sindaco di Cadeo Marco Bricconi aveva fatto partire una querela nei confronti di due cittadini.
Naturalmente i tempi per questo tipo di situazioni sono lunghi, ma in un caso la vicenda è stata risolta con delle scuse e un risarcimento di mille euro.
La storia però ha avuto un ulteriore lieto fine, infatti con la somma della querela l’amministrazione comunale ha acquistato un defibrillatore che sarà messo all’esterno del municipio.
Servirebbe, e questo caso lo dimostra perfettamente, maggior buon senso quando si pubblica un pensiero sui social, anche perché il reato di diffamazione è previsto, anche nel caso sia commesso per via telematica o informatica, dall’art. 595 del codice penale: “chiunque […] comunicando con più persone, offende l’altrui reputazione, è punito con la reclusione fino a un anno o con la multa fino a 1032 Euro”.
“Tutto ha preso il via con un post diffamatorio comparso mesi fa sul profilo Facebook di un gruppo pubblico che un nostro concittadino ha rivolto all’Amministrazione – spiega il sindaco Marco Bricconi -. Espressioni diffamatorie e non tollerabili; così è seguita una denuncia alla Procura della Repubblica, per diffamazione aggravata ai sensi dell’art. 595 3° comma del Codice Penale “.
“Sporgere denuncia verso un proprio concittadino, – prosegue il Sindaco – è stata una scelta dolorosa ma ben ponderata. E’ stato ritenuto assolutamente intollerabile che, chicchessia, potesse rivolgere nei confronti dell’Ente illazioni o offese”.
Denuncia a cui ha fatto seguito una proposta conciliativa del querelato: una lettera di scusa e un risarcimento considerevole in denaro. “Si è così deciso così di accettare scuse ed il risarcimento che è stato impiegato a favore di tutta la comunità“, aggiunge Bricconi
“Questo purtroppo non è un caso isolato – prosegue il sindaco con amarezza – vi sono diverse persone che riempiono le bacheche con insulti ingiustificati e rivolti a tutti. Purtroppo è già accaduto in un altro caso: il denunciato, ha ritirato il post, e al momento ha proposto solo le scuse ritenute insufficienti dall’Amministrazione Comunale. Tutti gli episodi diffamatori saranno prontamente denunciati. I social, così come avviene, o perlomeno dovrebbe avvenire nelle relazioni interpersonali o pubbliche, sono uno strumento da usare con molta attenzione e secondo il rispetto reciproco“.
Questa volta al querelato sono bastate scuse e una somma in denaro, ma non è detto che sia sempre così: “E’ inammissibile che chi si spende per il bene comune, spesso a discapito della propria dimensione privata, sia oggetto di diffamazioni: non so se la prossima volta la Giunta Comunale seguirà ancora una via conciliante. Invito tutti, cittadini e non, a fare un uso responsabile e critico dei social media“, conclude il primo cittadino di Cadeo.