Consorzio La Carne Che Piace: “Inaccettabili tagli alla politica agricola europea”

«La spesa per la Politica agricola comune rischia di subire un depotenziamento pesante e inaccettabile, calcolato intorno a un taglio di circa 35 miliardi di euro». Il consorzio di allevatori e macellai La Carne Che Piace interviene sulla proposta di quadro finanziario pluriennale elaborata dalla Commissione Europea e presentata alla vigilia della proposta legislativa sulla prossima PAC.

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«L’agricoltura è un comparto economico chiave per vincere le nuove sfide che il nostro Paese affronterà nei prossimi anni. Indebolire l’agricoltura, che è una fonte di indotto anche per numerose famiglie del territorio piacentino, significa minare le colonne portanti della nostra società», prosegue il consorzio. «Ci aspettiamo che il prossimo Governo italiano, nonché tutte le istituzioni locali, facciano squadra per opporsi a questo scempio: da un’Unione europea che abitualmente svantaggia il settore agricolo, ci si aspetterebbe un’inversione di marcia in avanti, e non indietro nella direzione di tagli finanziari. La PAC, inoltre, non tiene conto dei differenti fattori specifici in ogni nazione, come il costo della terra e del lavoro e del livello di pagamento per singolo agricoltore in base a parità di potere d’acquisto, ma anche dei controlli sanitari più o meno rigidi che possono far alzare il costo del prodotto finale. Forse, però, oggi per i burocrati europei è più facile investire sulla liberalizzazione e commercializzazione dei novel food – cioè scarafaggi, cavallette o mosche che grazie a Bruxelles possono essere serviti a tavola – piuttosto che impegnarsi sul consolidamento di un’attività secolare che ha contraddistinto l’inizio della civiltà umana: l’agricoltura».