Piacenza in fiore, Pd: “Le regole devono essere uguali per tutti”

«Le regole servono a garantire la convivenza civile e il rispetto dell’equità sociale». È la premessa con cui il gruppo consigliare del Partito Democratico scoperchia alcune «apparenti lacune amministrative» nell’evento “Piacenza in fiore” tenutosi domenica scorsa in piazza Duomo. Dopo una richiesta ufficiale agli atti, infatti, il Pd ha scrupolosamente analizzato la delibera di giunta e le autorizzazioni concesse alla manifestazione pubblica incentrata sulle esposizioni floreali.

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«Nella domanda di collaborazione al Comune di Piacenza, gli organizzatori di “Piacenza in fiore” – stranamente rappresentanti nella conferenza dei servizi da Mauro Saccardi, consigliere comunale di Forza Italia – non hanno previsto la somministrazione di cibo e bevande. Invece, sul selciato della piazza erano presenti diversi punti ristoro. Dal momento che gli organizzatori hanno domandato al Comune la fornitura di circa venti tavoli di legno e quaranta panche, come richiamato nella delibera approvata dalla Giunta», fa notare il Pd, «era prevedibile che tali attrezzature occorressero a servire il pranzo».

«Nell’abbozzata planimetria allegata alle documentazioni ufficiali», proseguono Cugini, Buscarini, Piroli e Fiazza, «“Piacenza in fiore” ha richiesto l’utilizzo di quattrocento metri quadrati di piazza Duomo, di cui duecento per le associazioni di volontariato o attività a scopo sociale e duecento a fini commerciali (quest’ultimi concessi con la tariffa di un euro al metro quadrato). Tuttavia, dalle fotografie pubblicate dai media, pare che la maggior parte della fiera sia stata riempita da venditori, ben oltre i duecento metri quadrati richiesti a scopo di lucro. In un’interrogazione alla Giunta, chiederemo di conoscere i nomi delle associazioni concretamente coinvolte. Inoltre chiederemo se e come è stata pagata l’occupazione di suolo pubblico relativa alla zona di somministrazione di alimenti e bevande non dichiarata. Infine, dalla documentazione fornita non risulta esser stata prevista una cauzione per l’impiego di piazza Duomo, bypassando un’abituale procedura necessaria a garantire la riparazione di eventuali danni causati durante l’evento».

«Non disapproviamo la natura della manifestazione», chiarisce il Pd, «ma la mancata applicazione e la verifica delle regole, che sembra voler privilegiare solo determinate zone della città».