Da via Torricella un vasto giro di spaccio, 24 indagati. Anche il figlio disabile sfruttato come “corriere” – FOTO

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Da un appartamento in via Torricella partiva un giro di spaccio che coinvolgeva anche le province di Varese, Lodi, Pavia e Milano. Il fulcro era una famiglia di Mazara del Vallo che insieme ad alcuni cittadini italiani, piacentini e napoletani, accoglieva gli assuntori in casa vendendo hashish, marijuana, cocaina, eroina e persino purple drank, una bibita a base di morfina diffusa tra i giovani nell’ambiente delle discoteche. Oltre agli assuntori, giungevano a rifornirsi anche alcuni gruppi di marocchini che compravano ingenti quantità di droga che poi spacciavano nelle altre province. Alla fine sono 11 le persone arrestate e 13 gli indagati a piede libero. Un’operazione condotta da carabinieri e guardia di finanza. L’indagine è partita nel settembre 2016 ed è durata fino ad aprile 2017. Operazioni non facili, dal momento che l’appartamento era stato dotato di sistemi di videosorveglianza con cui gli spacciatori monitoravano l’esterno dell’abitazione. Inoltre, i clienti al dettaglio consumavano direttamente in casa lo stupefacente e in questo modo, all’uscita, non avevano materiale scottante con sè.

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Guardia di finanza e carabinieri di Bobbio hanno compiuto sforzi notevoli per riuscire ad avvicinare il gruppo di trafficanti: appostamenti, inseguimenti in auto e a piedi in mezzo ai campi, intercettazioni telefoniche. Alla fine gli investigatori, unendo le forze, sono riusciti a ottenere un quadro molto chiaro della situazione. La famiglia di Mazara del Vallo, insieme ad alcuni complici, acquistava la droga nel Milanese e la portava nell’appartamento di via Torricella. A quel punto i canali di spaccio si dividevano in due filoni. Il cliente al dettaglio suonava al campanello, entrava in casa, acquistava, consumava e se ne andava. Sull’altro versante vi erano invece gruppi di nordafricani che acquistavano massicce quantità di stupefacente che poi andavano a vendere in altre province come Lodi, Varese, Milano e Pavia senza escludere Piacenza, in particolare le zone di San Nicolò e il lungo argine di Po e Trebbia. In alcune occasioni i militari hanno raggiunto gli spacciatori sul luogo di “lavoro”, arrestandone alcuni in seguito a complicati inseguimenti. Una volta raccolto materiale sufficiente, è scattato il blitz all’interno dell’appartamento. Un blitz repentino e improvviso, durato pochi secondi, proprio per eludere le telecamere di sorveglianza, e alla fine la rapidità ha pagato: sono stati infatti sequestrati 400 grammi tra marijuana e hashish e 200 tra cocaina ed eroina. Lo scenario che i militari si sono trovati di fronte era al limite del credibile. Dove gli spacciatori preparavano le dosi e in mezzo ai clienti intenti a consumare, erano ogni giorno presenti due familiari disabili, il figlio di 10 anni e una donna, entrambi costretti sulla sedia a rotelle. Non solo. La carrozzina del bimbo veniva utilizzata per nascondere la droga e il bimbo come corriere per trasportare lo stupefacente. Droga è stata trovata anche nella protesi che la donna indossava a una gamba. Persino una statua della madonna era stata adibita a contenitore. Le indagini, condotte anche con l’ausilio di mezzi tecnici, hanno consentito ai militari di raccogliere consistente materiale probatorio sulla base del quale la Procura della Repubblica di Piacenza, che ha coordinato le indagini, ha disposto il rinvio a giudizio dei 24 indagati. Nel corso delle indagini Carabinieri e Finanzieri hanno tratto in arresto in flagranza di reato 11 persone e denunciato in stato di libertà 24 persone per i reati di detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Ingenti sono stati i quantitativi di droga sequestrati: oltre 400 grammi tra marijuana e hashish ed oltre 200 grammi tra cocaina ed eroina. Il denaro ritenuto provento dell’attività di spaccio e posto in sequestro in occasione di alcuni degli arresti operati in flagranza di reato ammonta a circa 5000 euro.

Nel corso delle indagini, inoltre, sono state rinvenute e poste in sequestro n. 3 pistole risultate provento di furto, di cui una completa di un caricatore contenente n. 10 cartucce calibro 9×21, n. 21 apparati cellulari, bilancini di precisione, oro grezzo, svariato materiale per il confezionamento, la preparazione e l’assunzione dello stupefacente, decine di flaconi necessari per la preparazione della droga psicoattiva meglio nota come “Purple Drank”, una serra per la coltivazione della marijuana ed un’autovettura di grossa cilindrata utilizzata per il trasporto dello stupefacente e dei pusher.