A 17 anni si getta sotto il treno a Rottofreno, il sindaco Veneziani: “Chiedete aiuto, senza vergogna”. AUDIO

Travolta da un treno, muore a 17 anni. I fatti sono accaduti ieri pomeriggio, domenica 22 aprile. La ragazzina è stata travolta in prossimità del passaggio a livello in località Caserma di Rottofreno. Sul posto sono intervenuti i soccorsi del 118 ma per la giovanissima non vi era già più nulla da fare. Dei rilievi si sono occupati i carabinieri e la polizia ferroviaria: non vi sarebbero dubbi sul fatto che si sia trattato di un gesto estremo, la ragazza infatti ha lascato una lettera d’addio ai genitori.

Radio Sound

Sul posto anche il sindaco Raffaele Veneziani che ha voluto rivolgere un messaggio ai più giovani attraverso facebook: “Questo pomeriggio una ragazza di 17 anni ha deciso di terminare la sua esistenza terrena nel modo più atroce. Ricevuta la notizia mi sono chiesto dove avessimo sbagliato, se fosse una persona che magari stavamo assistendo nel suo disagio senza riuscirci, perché il suicidio di una diciassettenne è inaccettabile per chi ha la responsabilità di amministrare la ‘cosa pubblica’. Abbiamo guardato ovunque e chiesto a chiunque, ma non abbiamo trovato alcuna richiesta di aiuto, alcun segnale di disagio, alcun grido che manifestasse un dolore così profondo. Mi rivolgo quindi a coloro, ragazzi ma non solo, che stiano vivendo momenti di fragilità, disagio o dolore, non importa se per una delusione d’amore, per atti di bullismo, per problemi in famiglia o per un brutto voto a scuola. Fatevi riconoscere! Chiedete aiuto, diamine! Non abbiate paura o vergogna di riconoscere un problema, perché c’è chi dedica ogni giorno della propria vita ad aiutare chi sta affrontando momenti come quelli. La possibilità di trovare aiuto c’è, ma ci sono casi in cui, se si nasconde troppo bene il proprio disagio, rischia di non essere intercettato. Alzate la mano senza vergogna, chiedete aiuto e lo troverete.  Non serve dirlo a tutto il mondo, lo si può fare anche con tatto e discrezione. Ma fatelo. Ve lo chiedo da sindaco, ma anche da uno che potrebbe essere padre, fratello, insegnante, educatore o anche, molto più utilmente, amico”.