Terme di Bobbio, Legambiente: “Un progetto pubblico-privato per valorizzare l’area senza speculazioni” – AUDIO

A che punto è arrivata la vicenda Terme- villette di San Martino di Bobbio? Il tribunale di Torino il 24 aprile metterà nuovamente all’asta il terreno con villette, da anni in degrado, per la terza volta, dopo due tentativi andati deserti. L’asta è conseguente al fallimento della srl “ Terme di Bobbio Village”, proprietaria del terreno di 55mila mq ,controllata dall’imprenditore Garosci, azionista di maggioranza anche dell’altra srl “Terme di Bobbio”, lo stabilimento termale in sponda destra del fiume. Negli ultimi 15 anni i protagonisti di questa vicenda, le due società ed il Comune di Bobbio, hanno firmato tre Accordi di Programma: nel 2003, nel 2007 e nel 2012, tutti disattesi ed è con quegli accordi che il terreno di S. Martino è stato reso edificabile, allo scopo di poter riaprire le Terme.

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“Il Comitato Terme di Bobbio, formatosi per tutelare un progetto che potrebbe ancora oggi essere un volano di sviluppo sostenibile per l’intera val Trebbia, dopo la seconda asta deserta, non è certo stato ad aspettare, ma ha posto in essere una serie di azioni per tutelare l’area di San Martino da rischi di speculazioni edilizie e sopratutto perseguire l’obiettivo primario di rivitalizzare l’area delle Terme, in accordo con i reali bisogni del territorio” spiega Giuseppe Castelnuovo di Legambiente.

“A pochi giorni ci sarà l’ennesima asta per la messa in vendita dell’area. noi di Legambiente insieme all’associazione No Tube e La Goccia di Bobbio, abbiamo mandato una lettera al tribunale di Torino per segnalare che le informazioni contenute nella procedura per la messa in vendita non sono del tutto corrette: esistono infatti vincoli che non sono perfettamente elencati. Noi rilanciamo la nostra proposta di sostenere un progetto pubblico – privato e non solo speculativo come è avvenuto fino ad oggi. Vogliamo rilanciare le terme ma in modo da ottenere benefici per tutta la valle. Una delle possibili vie d’uscita è un progetto di tutela e valorizzazione che è previsto dall’attuale legge urbanistica: noi chiediamo alla Regione di mettere in pratica questo articolo del regolamento”.