Vinitaly 2018, la più importante rassegna del vino, ha appena spento i riflettori e si tracciano i primi bilanci. Confagricoltura Piacenza esprime soddisfazione per l’intensa partecipazione che ha visto protagoniste diverse aziende associate: Il Poggiarello, Tenuta Pernice, Santa Giustina, Ferrari&Perini, Torre Fornello, Cantine Bonelli, Azienda Agricola Zerioli, La Tosa, La Stoppa, Castello di Luzzano.
Impossibile riassumere in modo esaustivo il caleidoscopio di appuntamenti, convegni e degustazioni che nella quattro giorni veronese ha visto le aziende impegnate negli stand aziendali e in quelli che rappresentavano il territorio tra cui quello del Consorzio Vini Doc Colli Piacentini. Un novero particolare merita l’evento di degustazione dei bianchi piacentini, Ortrugo e Malvasia, organizzato dal Consorzio che ha visto la presenza, tra i degustatori, del direttore di Confagricoltura Piacenza, Marco Casagrande, e della componente di Giunta nazionale Giovanna Parmigiani che non ha mancato di far visita ai vari stand delle numerose aziende associate a Confagricoltura. Ampliato e ulteriormente arricchito, rispetto al passato, anche lo stand di Confagricoltura Nazionale con una meravigliosa galleria dedicata a tutte le produzioni delle diverse regioni. Il vitivinicolo si conferma tra i settori trainanti dell’agroalimentare italiano e una menzione particolare va al valore aggiunto dell’imprenditoria femminile. Vinitaly 2018 ha decretato il riconoscimento indiscusso del ruolo delle donne nel mondo del vino. Un ruolo fino a qualche anno fa poco noto, ma che da sempre ha rappresentato il perno intorno al quale ha ruotato l’attività di moltissime aziende agricole. “Le donne oggi – ha detto il presidente della Confagricoltura Massimiliano Giansanti in occasione della presentazione della guida di Repubblica Diwine – sono un esempio straordinario di imprenditorialità, che proprio nell’agricoltura si manifesta con tutta la sua forza propulsiva. Ma da sempre, in questo settore, le donne hanno avuto il grande compito di trasmettere i valori e le tradizioni del nostro mondo”.
I numeri lo confermano: il 50% della popolazione attiva in agricoltura è costituita da donne e nel mondo del vino il 28% delle aziende agricole è condotto da imprenditrici. Sulla base di un sondaggio condotto dall’associazione Donne del Vino, le imprese al femminili sono quelle che investono di più nell’export, nella diversificazione produttiva, nella valorizzazione delle Denominazioni d’origine, nel biologico. E, grazie ad una maggiore flessibilità, sono quelle che hanno retto meglio alla crisi. “Come da tradizione – spiega Chiara Azzali – presidente della Sezione di Prodotto Vitivinicola di Confagricoltura Piacenza – a chiudere la 52° edizione di Vinitaly è stata la cena al Palazzo della Gran Guardia in Piazza Bra a Verona; un appuntamento che ha visto la sinergia tra l’ente Verona Fiere, Vinitaly International e l’Associazione Nazionale Le Donne del Vino. L’evento quest’anno ha celebrato anche il 30° anniversario dell’Associazione e l’Emilia Romagna è stata scelta tra i 4 territori protagonisti (con Abruzzo, Lombardia e Piemonte) chiamati a proporre vini e tipicità regionali per il menù della cena di gala, preparato dalla chef Marina Ramasso. Da Piacenza abbiamo portato i tortelli con la coda in abbinamento ai vini delle aziende delle Donne Del Vino del nostro territorio”. L’associazione italiana che riunisce produttrici, vignaiole, ristoratrici, enotecarie e giornaliste annovera tre produttrici piacentine di cui due associate a Confagricoltura Piacenza: Chiara Azzali della Tenuta Pernice e Gaia Bucciarelli dell’azienda Santa Giustina. “Mi sento di ringraziare in modo particolare l’assessore all’Agricoltura Simona Caselli – ha concluso Chiara Azzali – che più volte durante la manifestazione ha visitato gli stand dove erano presenti le nostre aziende esprimendo considerazioni e progettualità concrete che insieme auspichiamo di realizzare per il futuro del settore”. Confagricoltura Piacenza esprime soddisfazione e orgoglio per l’eccellenza che le sue aziende vitivinicole hanno ancora una volta confermato: capacità imprenditoriali e di relazioni, flessibilità, attaccamento ai valori della tradizione e predisposizione all’innovazione, impegno per il territorio ed il sociale che hanno portato valore aggiunto al settore.