Striscione di CasaPound: “Dipendenti SETA, la sicurezza sul lavoro è un diritto”

“Dipendenti SETA: la sicurezza sul lavoro è un diritto”: così recita il testo dello striscione affisso da CasaPound la scorsa notte.

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“La totale assenza di sicurezza e il perenne contatto col crescente degrado che circola sugli autobus – spiega il responsabile provinciale Pietro Pavesi – generano una situazione di disagio che chiunque faccia uso del servizio pubblico può testimoniare”. Una situazione tanto più grave “per chi, per lavoro, deve viverlo sulla propria pelle otto ore o più al giorno”.

“Lo stato del servizio – prosegue Pavesi – è peraltro in continuo peggioramento per i dipendenti, tanto che diversi autisti si sono rivolti a noi per denunciare la situazione in cui sono costretti a lavorare”.

“Oltre ai turni massacranti e ad un obsolescenza della maggioranza dei mezzi circolanti – sottolinea – gli autisti di linea sono gettati in mezzo a quello che è un vero e proprio far west, dove clandestini e stranieri la fanno da padroni, la fanno da padroni nella totale impunità e dove il semplice chiedere il titolo di viaggio può comportare insulti o peggio”. “Tutto questo – denuncia Pavesi – a discapito di quei cittadini, studenti o lavoratori, che invece pagano regolarmente un biglietto che a questo punto dovrebbe essere gratuito per tutti”. CasaPound chiede che “le amministrazioni e l’azienda in primis incomincino ad affrontare il problema prima che possano verificarsi casi di violenza grave: ricordiamo che pochi mesi fa un autista ha avuto il setto nasale fratturato per colpa di uno straniero che si è rifiutato di esibire i documenti, tanto per fare un esempio della situazione da terzo mondo che si sta radicando sui mezzi”.

“Ci schieriamo a favore dei lavoratori che come chiunque altro hanno il diritto di poter operare in un ambiente sicuro, senza doversi trovare in un perenne stato di pericolo perché manca la volontà di chi di dovere di garantire un ambiente lavorativo sano”. É per questo, conclude la nota, che “la nostra é solo la prima parte di una protesta che unitamente a tutte le forze politiche e non che vorranno aiutarci, ci troverà a fianco dei lavoratori col fine di normalizzare una situazione che ormai è totalmente sfuggita di mano”.