«L’accoglienza degli immigrati così come improntata fino ad ora si è rivelata un sistema malato che non può più essere mantenuto. La Regione Emilia Romagna cambi passo: è impensabile gestire il fenomeno migratorio limitandosi ad erogare il reddito di solidarietà, che in larga parte favorisce proprio gli immigrati, e a diffondere dati sull’incidenza straniera sul totale della popolazione».
Sono quelli emersi in commissione Politiche per la salute dell’Assemblea legislativa dell’Emilia Romagna i dati da cui prendono spunto il consigliere regionale Matteo Rancan, il senatore Pietro Pisani e la deputata Elena Murelli della Lega Nord. Cifre, quelle diffuse dall’assessore al Welfare, Elisabetta Gualmini, che mettono in luce quasi il 12% di residenti stranieri nel territorio regionale e addirittura il 14% nel Piacentino, prima provincia in regione.
«Il report – accusano gli esponenti del Carroccio – insiste con i concetti di inclusione ed integrazione, senza però fare differenza tra immigrati regolari, irregolari, richiedenti asilo e altre situazioni. Ne esce un quadro generico che non analizza in dettaglio le problematiche create da questo fenomeno, come se ciò non avesse ricadute sulle politiche sociali, che sono di competenza della Regione. Lo scellerato orientamento immigrazionista – proseguono Rancan, Pisani e Murelli – e l’inefficiente politica regionale del welfare, che vanno di pari passo, devono essere fermati per dare la priorità ai piacentini e a tutti gli emiliano-romagnoli in difficoltà».