L’attrice Paola Di Meglio torna in scena con “Benji (Adult child/Dead child)” di Claire Dowie, che l’aveva vista protagonista in una produzione del 2003 di ERT – Emilia Romagna Teatro con la regia di Cesare Lievi.
Ora, a distanza di quindici anni, lo spettacolo viene riproposto in una veste rinnovata e in una nuova produzione firmata Teatro Gioco Vita. Il debutto è a Piacenza al Teatro Gioia lunedì 19 marzo alle ore 10. Lo spettacolo replicherà fino a giovedì 22 marzo, sempre alle ore 10, per le scuole superiori, nell’ambito della Rassegna di teatro scuola “Salt’in Banco” 2017/2018 organizzata dal Centro di produzione teatrale diretto da Diego Maj con Fondazione Teatri e Comune di Piacenza, la collaborazione dell’Associazione Amici del Teatro Gioco Vita e il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano.
L’apertura a produzioni che vanno oltre il linguaggio delle ombre, a cui Teatro Gioco Vita è fedele da 40 anni e che costituisce il nucleo artistico fondamentale, si inserisce nell’idea di aprire a nuovi orizzonti produttivi nella scena per i ragazzi e i giovani come pure nella ricerca e nella danza. Un’idea non nuova nella storia di Teatro Gioco Vita (ricordiamo in passato ad esempio “O Patria mia” di David Riondino o “Buona notte brivido” di Donati & Olesen), che è stata ripresa nel progetto artistico del triennio 2018-2020 anche alla luce delle linee ministeriali per i centri di produzione teatrale.
Scrittrice, attrice, poetessa e pioniera dello stand-up theatre, Claire Dowie ha iniziato operando nel circuito dei teatri alternativi di Londra. Lastand-up comedy è un genere tipicamente anglosassone di performance comica ed è rappresentato da una nutrita serie di autori-attori che scrivono e interpretano monologhi (in genere legati al costume) e li provano a loro rischio e pericolo sugli spettatori in luoghi diversi come pub, piccoli teatri, sale alternative. In questo ambito Claire Dowie ha una voce assolutamente riconoscibile e unica perché indaga, a volte in maniera autobiografica, uno dei temi chiave di questi tempi, il tema dell’identità, mettendo in luce tutte le ipocrisie e i condizionamenti che il mondo dei consumi esercita sull’esplosione dei nostri desideri. La scrittura a volte è poesia, a volte è ritmata come un rap, ma in ogni modo esplosiva, penetrante, leggera ed ironica.
In “Benji” la Dowie racconta la storia di un grave disagio psichico mettendo in scena una personalità scissa che per esistere in una collettività oppressiva deve crearsi un amico immaginario. È la storia di una ragazza, una ragazza comune, che ripercorre episodi della sua infanzia, della sua famiglia, della scuola, mettendo in luce la sua inadeguatezza, il suo essere diversa rispetto ai modelli imposti dalla società, il suo chiudersi in se stessa e il suo esplodere nella schizofrenia per manifestare quello che ha dentro che ha tenuto per troppo tempo compresso.
“Benji” di Claire Dowie è proposto da Paola Di Meglio nella traduzione di Anna Parnanzini e Maggie Rose.
«Anni fa, per caso, – spiega l’attrice Paola Di Meglio – ho comprato questo testo, l’ho letto e poi ogni volta che sono passata davanti a una libreria ho chiesto se avevano copie di questo libro e le ho comprate. Non volevo che altri scoprissero questa storia, volevo essere io a raccontarla. Ora ci sono riuscita e ringrazio tutti quelli che mi hanno aiutata.
La protagonista è una ragazza comune che ha subito una serie di violenze e nessuno si è accorto del suo dolore. Vorrei, nel raccontare la sua storia, sensibilizzare tutti noi ad essere più attenti nel leggere il dolore negli occhi di chi ci è vicino, e vorrei che tutti noi imparassimo da questa ragazza ad essere più ironici verso noi stessi e ad accontentarci con gioia dei piccoli passi avanti della vita».