“Immediata liberazione di Giorgio e Lorenzo”. Il riferimento è a Lorenzo Canti, modenese di 22 anni, e Giorgio Battagliola, 28enne residente a Bussoleno (Torino). Si tratta dei due giovani arrestati per le violenze avvenute durante il corteo antifascista di Piacenza del 10 febbraio scorso, manifestazione durante la quale un carabiniere era stato gettato a terra e aggredito. Gli antagonisti si starebbero organizzando per tornare a Piacenza domenica prossima, 25 marzo, per una nuova manifestazione. Questa volta davanti al carcere delle Novate per chiedere la liberazione dei due attivisti.
L’appello è lanciato dal centro sociale “Askatasuna” di Torino sulla propria pagina facebook, l’appuntamento è per le 15: “Giorgio, detto Brescia, e Lorenzo, detto Db, sono in carcere da più di un mese per l’importante manifestazione antifascista che contestò con tenacia e fermezza l’apertura della sede di Casa Pound, organizzazione neofascista italiana dedita alla provocazione, al crumiraggio, e all’omicidio razzista come avvenne pochi anni fa a Firenze – si legge in una nota – la manifestazione composta soprattutto da operai e giovani e giovanissimi proletari attraversò Piacenza a solo una settimana dalla tentata strage razzista del leghista Luca Traini e con rabbia e generosità tentò di raggiungere il covo della peste nera. Per quella giornata antifascista sono stati aggrediti dalla repressione tre compagni, il primo, Mustafà operaio nella provincia di Pavia è stato scarcerato e messo ai domiciliari solo pochi giorni fa, mentre Bresca e Db restano in carcere costretti dentro celle per il puro piacere di vendetta e ripicca politica dei tribunali contro il movimento antifascista. Db fa il fattorino per Just Eat e Brescia il cuoco in una trattoria della Val Susa, il primo impegnato nei movimenti studenteschi e fin da quattordicenne sempre presente ai picchetti operai contro sfratti e licenziamenti, il secondo da sempre impegnato nella lotta No Tav e presente con generosità in tutte le manifestazioni di solidarietà di classe. Diamo quindi appuntamento ad un presidio davanti al carcere di Piacenza per esprimere tutta la nostra solidarietà e pretendere l’immediata scarcerazione degli antifascisti in prigione! Liberi/e gli/le Antifa! L’antifascismo non si arresta!”.