Torna a Piacenza Ferruccio Filipazzi. Al Teatro Filodrammatici presenterà due spettacoli per i più piccoli nel cartellone della Stagione di teatro scuola 2017/2018 “Salt’in Banco” di Teatro Gioco Vita, curata da Simona Rossi e organizzata dal Centro di produzione teatrale diretto da Diego Maj con Fondazione Teatri e Comune di Piacenza, la collaborazione dell’Associazione Amici del Teatro Gioco Vita e il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano.
Si tratta di due veri e propri classici del repertorio di Filipazzi, e del teatro ragazzi italiano in generale: “Vita da gatto!” – Le grandi avventure di un cucciolo, con gli oggetti scenici di Natale Panaro e le scene e i costumi di Tinin Mantegazza, e “Un treno di perché” di Ferruccio Filipazzi e Luciano Giuriola, da un’idea scenica di Tinin Mantegazza, con le scene e gli oggetti realizzati da Graziano Venturuzzo e pittura a cura di Giulia Bonaldi. Entrambi interpretati e diretti da Ferruccio Filipazzi con l’utilizzo di varie tecniche e linguaggi: teatro d’attore, musica e canzoni dal vivo, teatro di figura, narrazione.
“Vita da gatto!” andrà in scena martedì 20 marzo con doppia recita alle ore 9 e alle ore 10.45 e mercoledì 21 marzo alle ore 10 per i bambini dei nidi e delle scuole d’infanzia. “Un treno di perché” è in cartellone giovedì 22 marzo con doppia recita alle ore 9 e alle ore 10.45 e venerdì 23 marzo con spettacolo unico alle ore 10. Sempre al Teatro Filodrammatici.
“Vita da gatto!” racconta l’avventura randagia di un amico che si porta in giro la sua fiera ed indomita solitudine. In lui gli spettatori bambini si identificano spontaneamente, soprattutto per quella sorta di iniziazione alla vita e al mondo – inevitabile ed esaltante per ogni “cucciolo” – rappresentata dal rapporto col padre e dal successivo distacco.
Lo spettacolo si svolge attorno a scenografie essenziali, quasi macchie di colore vivo, sorrette da una colonna sonora realizzata in diretta. Il protagonista si chiama Bianco ed è un gatto. Insieme con il papà, che gli insegna le cose fondamentali della vita come il colore ed il ritmo, vive in un brandello d’orto scampato non si sa come al devastante abbraccio di cemento della città. L’orto è di proprietà di un signore chiamato “il Capitano”, che lo cura con passione e vi alleva le sue galline. Ma tutte le cose belle, prima o poi, hanno una fine: l’orto del Capitano viene fagocitato ed inglobato nella città e così Bianco si trova senza casa. Subito dopo si trova anche senza famiglia, perché decide di andarsene solo soletto per il mondo e diventare grande. Cosa che, a volte, può essere dolorosa e pericolosa. Ferito in una battaglia fra bande rivali, Bianco ha la fortuna di incontrare Ferrù, un uomo, ma soprattutto un amico. Grazie a lui Bianco capisce che cosa significa essere amati e, confortato da questa esperienza che lo ha reso più forte e sicuro di fronte alla vita, continua il suo viaggio per il mondo. Da solo.
“Un treno di perché” ci racconta le domande dei bambini, che un’infinita curiosità spinge sempre verso il perché di ogni cosa. Un padre ed il suo piccolo stanno giocando con un trenino. Il padre è sommerso dai tanti perché del suo bambino. Un po’ negandosi, un po’ stando al gioco affiora il ricordo di Rocco, amico d’infanzia e del suo papà ferroviere. Un papà ferroviere, forse capotreno, che aveva sempre voglia di regalare storie a grandi e piccini. Il paese di Rocco erano poche case tra un pascolo e un campo di grano: la scuola, la chiesa, la piccola piazza e la stazione. Tutta la vita era lì. E così la sera, prima di andare a letto, ci si trovava tutti insieme con le famiglie a commentare la giornata, quello che era successo, … a volte le sere erano più speciali quando arrivava il papà di Rocco, che era l’unico abitante di quel paese che viaggiando in treno, vedeva un mondo agli altri sconosciuto. E lui era in grado si rispondere a domande e curiosità di tutti, grandi e piccoli. Ma il momento più speciale per Rocco arrivava quando, entrato a letto, il papà era tutto per lui. In una notte, più magica delle altre, Rocco, che era un bimbo un po’ cicciotto, attraverso le storie del suo papà, impara ad accettarsi ed a capire anche “chi nasce un po’ più in là”.
«Ho voluto riaccostarmi alle modalità semplici e immediate del teatro – spiega Ferruccio Filipazzi – in una sorta di iniziazione che, partendo dai perché, perché, perché dei piccoli, sappia mostrare come dal gioco di tutti i giorni si possa giungere al racconto, alla rappresentazione, al teatro; dal gioco dei piccoli a quello degli adulti, in un percorso circolare che il teatro può trasformare in esperienza».
LOCANDINA
Teatro Filodrammatici
martedì 20 marzo 2018 – ore 9 e ore 10.45
mercoledì 21 marzo 2018 – ore 10
SALT’IN BANCO Rassegna di teatro scuola
Ferruccio Filipazzi
VITA DA GATTO!
Le grandi avventure di un cucciolo
scritto, musicato ed interpretato da Ferruccio Filipazzi
oggetti scenici di Natale Panaro
scene e costumi di Tinin Mantegazza
teatro d’attore, canzoni dal vivo, teatro di figura, narrazione
pubblico: da 2 a7 anni
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Teatro Filodrammatici
giovedì 22 marzo 2018 – ore 9 e ore 10.45
venerdì 23 marzo 2018 – ore 10
SALT’IN BANCO Rassegna di teatro scuola
Ferruccio Filipazzi
UN TRENO DI PERCHÉ
di Ferruccio Filipazzi e Luciano Giuriola
da una idea scenica di Tinin Mantegazza
con Ferruccio Filipazzi
scena e oggetti realizzati da Graziano Venturuzzo
pittura a cura di Giulia Bonaldi
teatro d’attore, narrazione, teatro di figura, canzoni dal vivo
pubblico: da 3 a 7 anni