Una signora di 89 anni decide di investire 400mila euro in una polizza sulla vita, forse con l’intenzione di lasciare una cospicua eredità ai nipoti. Sta di fatto che l’ingente somma finisce nelle mani di sub-agenti assicurativi senza scrupoli. La polizza, infatti, è falsa. E’ solo uno dei drammatici raggiri messi in atto da una famiglia di Fiorenzuola d’Arda. Cinque persone ora accusate di truffa aggravata, appropriazione indebita, associazione a delinquere. Cinque soggetti che nel giro di pochi anni hanno truffato 44 persone per un totale di oltre 3,5 milioni di euro.
I membri di questa organizzazione gestivano un’agenzia assicurativa che lavorava per conto della nota compagnia Allianz. E’ necessario specificare subito che Allianz è totalmente estranea ai fatti, anzi, è anch’essa vittima di queste persone e davanti ai primi sospetti è stata proprio la compagnia a sporgere denuncia. In quanto parte lesa, la compagnia si costituirà parte civile al processo. Al primo riscontro di irregolarità, Allianz ha immediatamente revocato il mandato d’agenzia alla società: società che oggi esiste ancora ma è gestita da persone estranee ai fatti.
In sostanza i cinque familiari praticavano tre tipologie di truffa. La prima: promettevano interessi del 6-8% su polizze sulla vita che in realtà prevedevano interessi non superiori al 3%.
Probabilmente, a un certo punto, hanno iniziato a battere cassa i primi clienti ai quali i conti non tornavano. Forse per cercare di tamponare i vari malcontenti, i cinque truffatori hanno iniziato ad attingere soldi dalle polizze di altri investitori iniziando a creare confusione nella contabilità. A quel punto l’agenzia ha deciso di fare il passo successivo: inventarsi di sana pianta polizze inesistenti, basate su documentazione falsa. Polizze che però hanno convinto ben 17 persone a investire sostanziose quantità di denaro, persone tra cui la povera 89enne. In totale l’agenzia valdardese si sarebbe intascata oltre 2 milioni di euro. Un vicolo cieco, certo, ma è comprensibile credere che l’agenzia ragionasse alla giornata: le polizze sulla vita hanno scadenze anche decennali, da qui a dieci anni ci penseremo.
Ma la situazione è presto sfuggita di mano e i titolari della sub-agenzia hanno raggiunto il terzo step: deviare gli investimenti non sui conti dell’Allianz bensì sui propri conti correnti. Una situazione ormai ingestibile: da una parte, infatti, sono iniziate le prime segnalazioni da parte dei clienti, dall’altra Allianz ha iniziato a capire che qualcosa non andava e ha subito denunciato i propri sospetti alla guardia di finanza.
Sono scattate così le indagini delle fiamme gialle, coordinate dalla procura, che hanno gettato luce sul sistema criminoso. Ora i cinque autori di questa enorme e reiterata truffa sono stati arrestati e dovranno rispondere, come detto, di truffa aggravata, appropriazione indebita, associazione a delinquere.
“L’indagine è stata originata da una denuncia/querela, presentata da Allianz nei confronti della sub-agenzia, denuncia con la quale la compagnia ha esposto rilevanti anomalie emerse da un’ispezione interna con riguardo alla stipula di contratti recanti false sottoscrizioni. Da una prima analisi sono in effetti emerse polizze inesistenti, premi non contabilizzati o contabilizzati solo in parte e comunicazioni contrattuali non veritiere poiché stipulate all’insaputa dei clienti. Pertanto, la compagnia assicurativa, oltre a denunciare i fatti, ha proceduto con la revoca del mandato assicurativo ai sub-agenti. Tuttavia il sodalizio criminale ha continuato, con analoghe modalità, a reiterare il reato, mediante la costituzione di altre società attraverso le quali sono state prodotte e sottoscritte nuove polizze false riconducibili ad altra compagnia assicurativa” spiega il comandante della guardia di finanza Daniele Sanapo.
“Nel corso delle indagini, su specifiche disposizioni del pubblico ministero, sono state effettuate perquisizioni presso le abitazioni degli indagati, nonché presso le sedi delle agenzie assicurative ancora operanti, dove è stata sottoposta a sequestro documentazione utile alle indagini. Inoltre, l’Autorità Giudiziaria ha disposto l’acquisizione di copia dei conti correnti bancari intestati alle società coinvolte ed alle persone ad esse direttamente riconducibili, per l’esecuzione degli accertamenti finanziari riferibili a tutte le operazioni documentate ed eseguite nei predetti conti. Preziosa collaborazione hanno fornito alcuni dei 44 clienti truffati che, oltre a denunciare i fatti, hanno confermato di essere stati indirizzati, dai soggetti indagati, a cambiare compagnia di assicurazione spostando i loro investimenti a favore di un’altra” continua Sanapo.
“L’attività di indagine eseguita testimonia il costante impegno che la Guardia di Finanza profonde a contrasto dei fenomeni criminali. Essa vuole fungere da monito per tutti i risparmiatori e gli investitori che affidano il proprio capitale a forme di imprenditoria disonesta. L’attenzione del Corpo sulla repressione di tali condotte fraudolente a tutela della trasparenza degli investimenti dei risparmi dei cittadini e alla prevenzione di diffuse forme di truffa rimane, pertanto, alta”.
La compagnia Allianz: “Parte offesa e danneggiata, ci costituiremo parte civile”
Allianz precisa che l’indagine nasce da più denunce depositate dalla Compagnia stessa presso la Procura della Repubblica di Piacenza a partire dal 2015. Al primo riscontro di irregolarità, Allianz ha immediatamente revocato il mandato d’agenzia alla società, inibendo quindi loro qualsivoglia ulteriore atto in nome e/o per conto della Compagnia. Allianz S.p.A., parte offesa e danneggiata, ha denunciato e querelato i responsabili e si riserva ogni ulteriore azione a tutela delle propria clientela e della propria reputazione. La Compagnia si costituirà parte civile nel giudizio che dovesse instaurarsi.