“Dire che le cose non sono andate benissimo è un eufemismo, sono andate proprio male, dobbiamo essere sinceri”. Così Alessandro Ghisoni, candidato di Liberi e Uguali, commenta l’esito delle elezioni ai microfoni di Radio Sound. “L’elettorato piacentino ha premiato quei movimenti che hanno mosso più le pance che la testa della gente. Quando dico ‘voto di pancia’ significa cavalcare quel disagio di fondo che noi stessi abbiamo sentito tra la gente: non c’è più fiducia nelle istituzioni e nella classe politica. Però il voto del popolo è sovrano, io credo fermamente nella politica”.
“Sicuramente non ha funzionato la comunicazione, pur rispettando Pietro Grasso la comunicazione non è il suo forte. Lui non buca la televisione, avere un leader di un certo tipo poteva fare la differenza. Secondariamente non abbiamo fatto promesse di un futuro dorato e perfetto come hanno fatto altri”.
“Se Matteo Renzi si fosse dimesso prima oggi non saremmo a questo punto, i campanelli d’allarme ci sono stati eccome. Adesso però non è più un problema di persona, dobbiamo riscostruire da zero un progetto politico”.
“E’ stata una sconfitta, il fatto che a Piacenza sia andata leggermente meglio rispetto al nazionale è una consolazione da poco. Il mondo progressista deve essere ricostruito al più presto, ora è il momento delle riflessioni” spiega invece Francesco Cacciatore di Leu.