Nell’ambito di un’ampia azione investigativa delle Fiamme Gialle piacentine, finalizzata al contrasto del lavoro nero e irregolare, i militari della Guardia di Finanza di Castel San Giovanni hanno effettuato un intervento nei confronti di una società, operante nel settore della ristorazione, con sede in Val Tidone. Nel corso dell’attività ispettiva, oltre ai due soci, sono state identificate ulteriori sei persone intente al lavoro, cinque delle quali risultate completamente “in nero”, poiché non vincolate da alcun tipo di rapporto contrattuale né da alcuna comunicazione preventiva al centro per l’impiego. Conseguentemente, è stata avviata la procedura per emettere la sanzione prevista in questi casi, che va da un minimo di 1.500 euro a un massimo di 9.000 euro per ogni lavoratore “in nero”, ai sensi della normativa di settore, da ultimo modificata dal D.Lgs n.151/2015.
Poiché i cinque lavoratori non riportati nelle scritture o altra documentazione obbligatoria, sono risultati superiori al 20% del totale degli occupati presenti sul luogo di lavoro il giorno dell’intervento, è stato interessato l’Ispettorato Nazionale del Lavoro competente all’emissione del provvedimento sospensivo dell’attività previsto dall’art.14 del D.Lgs n.81/2008. All’esito del controllo l’imprenditore ispezionato ha avviato le procedure di regolarizzazione delle posizioni lavorative, provvedendo ad assumere tutti e cinque i dipendenti in precedenza irregolari.
L’attività ispettiva intrapresa si inquadra nei compiti di polizia economica e finanziaria della Guardia di Finanza a tutela sia dei lavoratori, il cui impiego irregolare non garantisce alcun diritto lavorativo e previdenziale, sia degli altri esercenti del settore che operano correttamente sul mercato e che si trovano a confrontarsi con una concorrenza sleale.