Andrea Pasini, segretario regionale UDC, capolista alla Camera dei Deputati nel collegio di Piacenza, Parma e Reggio Emilia, interviene nel dibattito sulla presenza dei cattolici negli schieramenti impegnati nella competizione elettorale.
«Non c’è dubbio – esordisce Pasini – che la componente cattolica sia presente in quasi tutte le forze politiche che si presentano alle elezioni del 4 marzo. Tuttavia i cattolici schierati con il centrodestra sono gli unici che si rifanno realmente alla scala valoriale tipica del classico filone democristiano, vale a dire la difesa e la promozione della famiglia, la salvaguardia del welfare (Fattore Famiglia, in primis), il diritto al lavoro, il sostegno alle persone in difficoltà. Si tratta della sintesi tra il moderno pensiero politico e la dottrina sociale della Chiesa».
«Non è un mero arroccamento ideologico come denunciato dalla sinistra – conclude Pasini – al contrario è la formulazione di nuove prospettive concrete per risolvere i problemi sociali attuali che evidenziano la mancanza di punti di riferimento, centri di aggregazione, personaggi non leader che possono essere di esempio. Occorre rimettere la persona al centro della politica allo scopo di rigenerare il cosiddetto “spirito di comunità” che sembra sparito dal radar delle relazioni umane».