Il Touring Club Italiano ha attivato, sul proprio sito web, la possibilità di partecipare a un sondaggio on line, votando la città che, tra le 10 finaliste, si ritiene debba diventare Capitale italiana della Cultura per il 2020.
“Un’iniziativa che contribuisce ad alimentare ulteriormente l’attesa per l’esito della selezione”, commenta l’assessore alla Cultura Massimo Polledri, il quale, pur invitando a sostenere idealmente Piacenza anche attraverso il sito www.touringclub.it, ricorda che “sarebbe riduttivo vivere questa esperienza semplicemente come una competizione. Al contrario, il fatto che tante realtà italiane si propongano per questo titolo, presentando con orgoglio il proprio patrimonio storico-artistico e nuovi progetti per i rispettivi territori, è un’opportunità rigenerante a livello locale e per l’intero Paese”.
“La candidatura – conclude l’assessore Polledri – non dev’essere funzionale al campanilismo o alla concorrenza tra città, ma costituisce uno strumento di crescita, di cui Piacenza farà tesoro in ogni caso per costruire, sulla sua identità come crocevia di culture, un percorso di crescita e sviluppo che sappia valorizzare al meglio questa nostra peculiarità. Senza dubbio, per una città di dimensioni medio-piccole come la nostra, questo percorso rappresenta un’occasione preziosa per far scoprire le nostre eccellenze. Proprio per questo, abbiamo voluto pubblicare integralmente il dossier di supporto alla candidatura all’indirizzo www.comune.piacenza.it/perpiacenza2020 : in questo modo, chiunque non conoscesse già Piacenza potrà valutare i contenuti del nostro progetto e, magari scegliere di sostenere la nostra campagna”.
“Piacenza, candidata a Capitale della cultura, taglia sulla cultura”
“Come è noto, il Comune di Piacenza ha candidato la nostra città a Capitale della Cultura 2020 e la prossima settimana avremo il responso di quale delle finaliste si aggiudicherà il prestigioso riconoscimento. Con un ottimo tempismo – osservano i consiglieri regionali Pd Tarasconi e Molinari – il Comune di Piacenza taglia di 200mila euro gli stanziamenti alla Fondazione Teatri, cioè alla cultura”.
“Questa scelta, oltre ad essere fuori tempo, non ha senso – incalzano gli esponenti dem che spiegano: negli ultimi anni il Governo ha aumentato i fondi alla cultura, la Regione Emilia-Romagna li ha più che raddoppiati dall’insediamento dell’attuale legislatura, mentre il Comune di Piacenza si conferma ancora una volta come il solito Centrodestra tremontiano che pensa che con la cultura non si mangia”.
“Peggio – sottolineano – sono le giustificazioni addotte sui tagli. Il Comune infatti dichiara che la diminuzione di risorse sia frutto del mancato aumento dell’Irpef, dimenticando di aver dichiarato più volte in campagna elettorale che mai avrebbero alzato le tasse. A questo punto sorge il dubbio che all’epoca il bilancio non fosse stato opportunamente studiato”.
“Questa linea è incoerente con lo sforzo e l’impegno profusi fino ad ora per dare una marcia in più a Piacenza. In attesa del responso della prossima settimana – hanno concluso Tarasconi e Molinari – siamo consapevoli che mentre a Piacenza si taglia, le nostre concorrenti stanno aumentando gli investimenti nella cultura per arrivare all’ambizioso obiettivo”.