Lavoratori in nero alla GLS, il sindacato USB: “Ora siano tutelati i loro diritti” – AUDIO

“Un incontro in prefettura per chiedere l’assunzione dei lavoratori in nero alla GLS”. Il 30 gennaio scorso polizia, carabinieri e guardia di finanza hanno compiuto un blitz allo stabilimento di Montale proprio per controllare la situazione contrattuale di alcuni impiegati. Oggi, il sindacato USB, che da tempo si batte con l’azienda per chiedere un trattamento equo e giusto, fa sentire la propria voce.

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Secondo il sindacato, alcune società fornitrici di manodopera avrebbero iniziato a introdurre in azienda lavoratori in nero bypassando le agenzie di somministrazione. Lavoratori, sempre secondo il sindacato, reclutati a chiamata e raccolti tra i richiedenti asilo e ai quali, indicativamente ogni 15 giorni, sarebbe stato riconosciuto uno stipendio in contanti, in busta chiusa. Questi lavoratori, ai quali sarebbe stata promessa una futura assunzione, si sono rivolti al sindacato USB e da quel momento sarebbero stati lasciati a casa e non più chiamati. Il sindacato ha presentato un esposto all’ispettorato del lavoro e da lì è scaturito il blitz di alcuni giorni fa. Indagini sono ancora in corso. Domani il sindacato sarà in prefettura per chiedere tutele per i lavoratori coinvolti in questa vicenda, 28 secondo USB.

La GLS ha sempre respinto ogni responsabilità, ma il sindacato non ci sta: “GLS si lava le mani di quanto accaduto nei suoi magazzini di Le Mose e scarica l’intera colpa sulla società terza a cui ha affidato i servizi. Le aziende, quando esternalizzano rami o l’intera filiera produttiva appaltando a terzi, pensano di essersi completamente liberate dalle loro responsabilità nei confronti dei lavoratori che producono per esse ricchezza e profitti. Ma nonostante lo smantellamento del sistema di diritti e conquiste sul lavoro qualcosina è rimasta, nel caso specifico la totale responsabilità del committente in caso di inadempienze dell’appaltatore. Quindi ciò che accade ed è accaduto nei magazzini della GLS non è e non sarà mai cosa che non li riguardi direttamente” spiega Riadh Zaghdane che questa mattina ha tenuto una conferenza stampa insieme a Roberto Montanari.

Domani, dunque, alle 15,30 il sindacato USB sarà in piazzetta Tempio per un sit in che accompagnerà i membri del sindacato all’incontro con il prefetto Maurizio Falco.

Inoltre il sindacato presenterà un esposto per contrastare le denunce che hanno raggiunto circa 130 lavoratori, accusati a vario titolo di violenza privata e manifestazione non autorizzata: “Se nella logistica non ci fosse un clima da far west, se ci fossero più controlli e sanzioni, probabilmente i facchini sarebbero costretti a fare meno picchetti” conclude Zaghdani.