“Lavoro in nero”, blitz di carabinieri, polizia e guardia di finanza alla GLS di Montale

Blitz alla GLS di Montale. I fatti sono accaduti ieri sera, martedì 30 gennaio. Circa cinquanta operatori tra polizia, carabinieri e guardia di finanza hanno varcato la soglia dell’azienda di logistica di via Riva.

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Secondo le prime indiscrezioni, le forze dell’ordine avrebbero accolto alcune segnalazioni avanzate dal sindacato USB il quale avrebbe denunciato l’impiego di lavoratori in nero, adottati periodicamente dall’azienda.

Proprio su questo si sarebbe concentrata l’attenzione degli inquirenti. Militari, poliziotti e fiamme gialle, intervenuti in forze, hanno passato al setaccio gli uffici e acquisito documentazione.

 

Il sindacato USb: “Il frutto delle nostre mobilitazioni”

L’imponente operazione di contrasto al lavoro nero attuata dalle forze dell’ordine nell’hub di GLS è il frutto delle lotte e della mobilitazione che in queste settimane hanno sviluppato i lavoratori organizzati nell’Unione Sindacale di Base di Piacenza. Finalmente sono state ascoltate le nostre segnalazioni, dopo gli scioperi e i picchetti davanti ai magazzini, dopo le proteste portate direttamente dentro l’ispettorato del lavoro di Piacenza.

Tutto nasce da un atto di ribellione degli stessi lavoratori irregolari impegnati nella struttura piacentina di GLS che scegliendo la via della sindacalizzazione hanno avanzato la richiesta di superare ogni forma di irregolarità rivendicando la stabilizzazione.

Nella logistica sono purtroppo molto diffuse pratiche di illegalità che riguardano tutti gli aspetti del lavoro: dalle buste paga falsate, al non rispetto delle norme di sicurezza, alle prestazioni sottopagate, agli inquadramenti non a norma, sino al lavoro in nero; quest’ultima una forma di sfruttamento particolarmente odiosa che oltre a penalizzare i lavoratori dal punto di vista previdenziale ed assistenziale estende gli effetti negativi anche alla società consentendo ai datori di lavoro fraudolenti di evadere il fisco.

I controlli delle autorità competenti sono necessari e importanti, ma insufficienti se non si produrrà il risultato del reintegro nel posto di lavoro con contratto regolare per quella trentina di lavoratori che sono stati sfruttati e pagati in nero.

Nei prossimi giorni USB logistica depositerà al Tribunale del Lavoro di Piacenza i ricorsi dei lavoratori in questione ed organizzerà un presidio alle ore 16.00 del giorno 7 febbraio p.v. in occasione dell’incontro che si terrà in Prefettura con la GLS e la sua fornitrice del servizio di movimentazione merci.

Il lavoro nero si combatte coi controlli, col ripristino della legalità, con l’affermazione dei principi di dignità e quindi con il riconoscimento della stabilizzazione per chi ne è stato vittima, soprattutto per chi ha avuto il coraggio della denuncia.