“Il diritto alla proprietà è un diritto fondamentale al pari del diritto alla vita, peccato che nel nostro ordinamento non sia più così”. Oscar Giannino, celebre giornalista economico, è stato ospite del Festival della cultura della libertà a Palazzo Galli. “Basti pensare che nella costituzione è l’articolo numero 42, nemmeno uno dei primi. Inoltre il diritto alla proprietà è previsto ma molto limitato dalla funzione sociale in nome della quale lo Stato si riserva anche il diritto di sopprimerlo. Nel nostro Paese la pubblica amministrazione può espropriare senza diritti di mercato e lo può fare con una procedure diretta che all’estero è impensabile. In Italia la giurisprudenza ha legittimato giustificazioni sempre più vaste all’occupazione senza titolo di immobili di proprietà. La funzione sociale consente alla mano pubblica di intervenire sulla proprietà dei privati. Non dico che andrebbe cambiata la costituzione, anche perché abbiamo visto che fine fanno le riforme costituzionali, però certamente a livello giuridico c’è molto da raddrizzare: il diritto alla proprietà è un diritto fondamentale che in Italia invece sta diventando sussidiario, e questo non va bene”.
Prima del suo intervento, Giannino risponde ad alcune domande in merito alle prossime elezioni e alla campagna elettorale: “Le piattaforme economiche proposte dai tre poli sono coerenti con lo spirito di questa legge elettorale, ovvero, lasciare che gli italiani votino per poi poter decidere a mani libere. In altre parole contengono stupidaggini di cui il futuro governo potrà facilmente non tenere conto. Non ce n’è una che rispetti i vincoli di finanza pubblica, non ce n’è una che sia credibile quando si parla di abbattimento del debito pubblico: Forza Italia propone l’abattimento del 30% del debito in cinque anni, il Pd del 30% in dieci anni, il Movimento 5 Stelle addirittura del 40% in dieci anni. La speranza è che niente di tutto questo si traduca in un programma di governo”.