A lungo si è parlato della Resistenza delle donne come una “Resistenza taciuta”. Una Resistenza che trova poco spazio nei libri, nei discorsi ufficiali, nelle commemorazioni. Eppure in Italia – e a Piacenza, città Medaglia d’Oro alla Resistenza – le donne ci sono. E sono fondamentali. Fanno le infermiere, le cuoche:“mestieri” che la mentalità del tempo derubricava a semplice lavoro di cura, e che a lungo non sono stati letti nella loro dimensione politica. Fanno le staffette, e attraverso compiti rischiosissimi costruiscono la struttura logistica e informativa del movimento resistenziale. A volte, sfidando le convenzioni del tempo, imbracciano anche le armi per combattere. Oggi, grazie a nuovi modi di leggere la Storia e le fonti, siamo capaci di valorizzare quell’altra metà della Resistenza.
Sono quasi 500 le partigiane riconosciute nella nostra Provincia, ma molte di più sono quelle rimaste “invisibili”. Perché sulle nostre colline molte donne, senza bisogno di essere inquadrate nelle formazioni partigiane, hanno sfamato, nascosto, curato, portato informazioni. Sono state la punta di diamante di quella “Resistenza civile” che ha fatto di quel movimento una lotta di popolo, collettiva e capillare.
Con Iara Meloni, ricercatrice piacentina che si è occupata del tema nel suo libro, “Memorie Resistenti”, approfondiremo l’argomento, concentrandoci soprattutto sul problema delle fonti, del riconoscimento ufficiale come combattenti al termine del conflitto, sulle categorie utilizzate dalla storiografia nel dopoguerra per inquadrare la partecipazione delle donne al movimento di Liberazione. A moderare la serata sarà Luca Crosignani, ricercatore presso l’Università di Pavia.
Aspettiamo la cittadinanza mercoledì 31 gennaio alle 21.00, presso il Salone della Cooperativa Infrangibile, in via Alessandria, 16 a Piacenza.