Teatro Trieste 34 Sabato 27 gennaio ore 21.00 con lo spettacolo Niña della compagnia compagnia Unoteatro/Gatto Vaccino e “A Teatro senza Mamma e Papà” Domenica a Villa Braghieri di Castel San Giovanni il 28 gennaio ore 16.30 Pappa Pero in Il pennello Magico
GATTO VACCINO TEATRO
UNA CERTA IDEA DI TEATRO
La compagnia si forma ufficialmente in associazione nel 2014, dopo aver
lavorato in altre forme alla ricerca e costruzione di una propria poetica in
grado di esprimere il presente e il vissuto delle generazioni più giovani.
Il presente delle generazioni più giovani cui la Compagnia tenta di dare voce
non è solo abitato da “alunni” o “allievi”. Coloro con i quali ci interessa parlare
sono bambini, sono ragazzi, sono portatori di cultura viva; sono spettatori e
cittadini di oggi, prima che, come si è soliti dire e sentire, di domani.
La viva realtà dell’infanzia, della fanciullezza e dell’adolescenza, incontrata
ogni giorno nei laboratori costituisce la fonte di una drammaturgia originale
che mira a rappresentare stati, condizioni di un immaginario contemporaneo
di ragazzi e giovani.
La compagnia lavora frequentando il destinatario dei suoi propri spettacoli, gli
adolescenti e i bambini, e si nutre del loro linguaggio e del loro immaginario.
ATTIVITÀ LABORATORIALE
Nel 2016 lavora in alcune scuole medie di Torino affiancando il progetto del
CCM (Comitato Collaborazione Medica): “Sguardi sull’adolescenza”,
sull’educazione all’affettività, alla sessualità e all’identità, con uno spettacolo
teatrale dal titolo: “Niña: due passi nell’adolescenza”.
Nel 2016 inizia un laboratorio di Teatro permanente presso la comunità
terapeutica “Il porto” di Moncalieri, comunità impegnata a curare e
contrastare il disagio giovanile.
Dal 2014 al 2016 partecipa al progetto istituito da Unoteatro presso la Casa
del Teatro Ragazzi e Giovani di Torino: DNA (drammaturgie non allineate per
l’infanzia e l’adolescenza).
Dal 2009 ad oggi lavora nelle scuole di Torino e Provincia con laboratori di
teatro.
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SPETTACOLI REALIZZATI
Al momento la compagnia ha realizzato il seguente spettacolo: Niña: due
passi nell’adolescenza. Lo spettacolo narra la difficoltosa educazione
sentimentale di un adolescente dei nostri tempi.
Nel 2012 “Niña” è finalista al Premio Scenario Infanzia. Dal 2014 al 2016
circuita nelle scuole di Torino e in alcuni teatri e rassegne in Piemonte e
Lombardia; sempre nel 2014 partecipa al progetto DNA (drammaturgie non
allineate per l’infanzia e l’adolescenza). Nel 2015 viene invitata a partecipare
al Fringe Festival di Torino. A settembre 2016 partecipa al Festival Crashtest
vincendo il premio del pubblico.
Insieme ai ragazzi che hanno frequentato i suoi laboratori la compagnia
ha realizzato i seguenti spettacoli:
2016
Quando il sole si allunga (sulla fiducia verso gli altri e verso sé, sulla forza e
la voglia dopo una cadauta di cercarsi una seconda possibilità)
2015
Blu cobalto (sui limiti e le potenzialità dei nuovi media in mano alle
generazioni più giovani).
Peter Punk (dei conflitti e incomprensioni fra adulti e bambini).
La principessa e la babbuina (come l’amicizia aiuta ad uscire dalla
solitudine e ad esplorare il mondo).
2014
Animalia (sulla curiosità scientifica che si trasforma in gioco)
Futurando (sugli adolescenti che immaginano il proprio futuro)
2013
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“Niente prof., tu che fai?” (sul rapporto fra gli alunni e i professori, e
fra gli alunni stessi all’interno di una classe scolastica)
Niña
due passi nell’adolescenza
Una giornata come tante. La scuola. Le amiche. Mamma e papà. E poi una festa, la solitudine,
la musica fortissima che spacca le orecchie. Un pensiero che a volte corre sul limite,
sottile sottile, a un passo da una caduta. Ma sul fondo qualcosa di completamente diverso.
Un sorriso, un rossore, uno sguardo dritto negli occhi.
Niña racconta il periodo di passaggio dalla fanciullezza all’adolescenza. Questo passaggio,
pur nei tratti di continuità con gli anni precedenti, esprime un valore simbolico di “rottura”.
In adolescenza cominciano a maturare le consapevolezze che mettono in crisi la ricchezza
e la completezza del mondo costruito nel corso della fanciullezza. Ogni rappresentazione
che ci si fa del mondo e della propria vita diventa incompleta, provvisoria, da mettere alla
prova. Passare dalla fanciullezza all’adolescenza allora significa cimentarsi nel tentativo di
collegare le prospettive parziali sul mondo, sulla vita e su sé stessi, in un sistema unitario
e integrato di significati personali che metta nelle condizioni di definire e conquistare la
propria identità di fronte agli altri e di rivendicare un proprio ruolo nella realtà sociale.
In adolescenza ci si pone in maniera molto marcata e determinante la domanda circa la
propria identità. E nella mente dell’adolescente si affollano risposte parziali mai definitive
che egli saggia, coltiva, abbandona, riprende, rimanda, integra, con uno sforzo e una concentrazione
che assorbono la quasi totalità delle sue energie. Questo periodo di formazione
ha bisogno di adulti coerenti e significativi disposti ad ascoltare, aiutare, consigliare,
fornire strumenti di ricerca, di comprensione e di gestione positiva dei problemi. Ma anche
se gli adulti sanno stare nella relazione educativa nella maniera corretta l’adolescente
spesso pretende quasi sempre di reggere da solo, o al massimo con l’aiuto del gruppo dei
pari, questa “fatica” interiore del crescere.
Niña è tutto questo, è adolescenza allo stato puro: è onnivora, distratta, instancabile, fragile,
attenta, autonoma, suggestionabile. Appare eccitata e al contempo stranamente passiva.
Appartiene fortemente al presente e simbolicamente è il futuro. Lei è un’ adolescente
alla ricerca di un’identità, con il suo bisogno d’amore e la confusione nel nostro universo
fluido, in divenire…