Un premio per le cooperative di comunità associate a Confcooperative, neo costituite o già attive, e loro consorzi. Fondosviluppo, società di sistema di Confcooperative Nazionale, ha deliberato uno stanziamento di 500 mila euro per la promozione, animazione e sensibilizzazione della cooperazione di comunità quale strumento di coesione sociale e sviluppo sostenibile. Si tratta di un bando che interessa da vicino l’intera Emilia-Romagna, territorio all’avanguardia in questo ambito con numerose iniziative, tra cui l’organizzazione della Scuola delle Cooperative di Comunità a Succiso e Cerreto, nell’Appennino reggiano.
«Questo investimento è finalizzato a sostenere il ruolo delle cooperative, sentinelle del territorio, capaci di intercettare, più di ogni altra impresa, i bisogni delle comunità – commenta Francesco Milza, presidente Confcooperative Emilia Romagna -. Dove lo Stato si ritira perché non è più in grado di organizzare servizi e risposte e il privato neanche pensa a cimentarsi, le cooperative favoriscono l’autorganizzazione dei cittadini mettendoli in condizione di rispondere alle proprie esigenze. Le cooperative di comunità, con la loro natura di imprese multifunzionali, rappresentano un’opportunità per salvare i piccoli centri isolati e non disperderne il grande patrimonio, mantenendo vicino alle popolazioni i servizi essenziali e fornendo risposte occupazionali».
Destinatarie dell’intervento di Fondosviluppo sono le cooperative di comunità, con sede o attive nelle aree interne, che presentano una compagine sociale significativamente partecipata da persone o enti del territorio di riferimento. Tali cooperative, attraverso le molteplici attività, devono perseguire la finalità comunitaria anche tramite la salvaguardia del patrimonio artistico, culturale, delle tradizioni e delle eccellenze agroalimentari. Il bando sarà aperto dal 15 gennaio 2018 e verrà pubblicato sul sito www.fondosviluppo.it insi
Sono già 6 le cooperative di comunità costituite che fanno parte del sistema Confcooperative Emilia Romagna. Ben 5 di queste si trovano nella provincia di Reggio Emilia (tra cui Briganti di Cerreto e Valle dei Cavalieri che ospitano la Scuola nazionale), mentre la sesta è sorta nel territorio provinciale di Parma. Sono invece 11 i cantieri aperti per la costituzione di nuove cooperative di comunità, sparsi nelle province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara e Forlì-Cesena.
A confermare il protagonismo dell’Emilia-Romagna nella cooperazione di comunità c’è anche l’incarico ricoperto da Giovanni Teneggi, direttore di Confcooperative Reggio Emilia e referente di Confcooperative Nazionale per la cooperazione di comunità. «L’Emilia-Romagna – sottolinea Giovanni Teneggi – è la regione più attiva nel collegare il ruolo delle cooperative di comunità
In Emilia-Romagna, inoltre, la cooperazione di comunità sta allargando i suoi confini spingendosi oltre le aree dei territori montani, arrivando così anche nei quartieri e nelle periferie delle città. «E’ ormai matura la consapevolezza – conferma infatti Teneggi – che questo modello possa essere applicato anche in contesti urbani e metropolitani particolarmente vulnerabili e bisognosi dal punto di vista economico e sociale». A tal proposito, c’è già un progetto avviato a Reggio Emilia, dove nell’area nord è in fase di gestazione una cooperativa di comunità proposta dal Consorzio Oscar Romero in collaborazione con Ausl e Comune, nell’ambito di un progetto sostenuto dalla Fondazione Pietro Manodori. Si tratta di un’iniziativa finalizzata alla costituzione di una cooperativa di comunità costituita da e con i cittadini e le associazioni del territorio per sperimentare iniziative imprenditoriali autosostenibili a vantaggio della comunità.