Rapporto Aci-Istat, meno morti sulle strade nel 2007

Italia in controtendenza rispetto alla media negativa della UE nel 2007(+10% dei morti, +17% degli incidenti) Ancora lontano l’obiettivo UE per il 2010 (-50% dei morti sulle strade rispetto al ’01) ACI: "Non possiamo adagiarci sui risultati conseguiti.Servono interventi coordinati per la sicurezza stradale, più investimenti, un nuovo Codice della Strada e formazione sui giovani" Calano finalmente in modo concreto le vittime sulle strade italiane nel 2007. Il Rapporto annuale sugli incidenti stradali che l’ACI e l’ISTAT hanno presentato a Verona, in  occasione della sesta edizione del SISS – Salone Internazionale della Sicurezza Stradale, delinea un trend favorevole: -9,5% dei decessi (5.131), -2% dei feriti (325.850) e -3% degli incidenti (230.871) rispetto al 2006. Ciò nonostante, l’Italia è ancora lontana dall’obiettivo imposto dall’Unione Europea del dimezzamento delle vittime della strada rispetto al 2001. La riduzione nel nostro Paese si attesta infatti a -27,3%. L’Italia è in controtendenza nello scenario internazionale, dove l’incidentalità è tornata a crescere: nell’ultimo anno in Europa sono aumentati del 17% gli incidenti e del 10% le vittime della strada. "Per la prima volta nel nostro Paese registriamo una diminuzione netta delle vittime della strada " ha dichiarato il  Direttore  dell’Automobile Club  Piacenza  Giuseppe Pottocar, presente all’importante evento internazionale con il Presidente ACI Piacenza Pierluigi Borella econ  il Presidente della neo costituita Commissione Mobilità ACI Paolo Boccenti.  M a gli sforzi finora compiuti saranno vani se non si proseguirà sinergicamente verso gli stessi obiettivi con costante incisività.  L’incidentalità fa contare ancora 633 incidenti ogni giorno, nei quali perdono la vita 14 persone e 893 rimangono ferite" , aggiunge Pottocar. Il danno economico per lo Stato e per la collettività imputabile agli incidenti stradali ammonta a 30,4 miliardi di euro nel 2007, pari al 2% del PIL.   Ecco le proposte ACI.   "La diminuzione dei sinistri nell’ultimo anno ha comportato un risparmio di oltre 3 miliardi di euro  che dovrebbero essere reinvestiti a favore della mobilità con un piano strutturale articolato in quattro punti: un coordinamento degli interventi sulla sicurezza stradale; un nuovo Codice della Strada di 50 articoli chiari e di facile consultazione, supportato da un sistema sanzionatorio semplificato; un maggiore impegno formativo sui giovani, per i quali gli incidenti stradali rappresentano ancora la prima causa di morte; un piano di investimenti nel medio-lungo periodo per almeno 40 miliardi di euro che consenta al Paese l’ammodernamento della rete infrastrutturale e la realizzazione di progetti legati all’analisi degli standard di sicurezza delle strade per intervenire soprattutto sui punti con più alto tasso di incidentalità". "L’industria automobilistica –  propone ACI  – sta dimostrando forte attenzione alla sicurezza e sono notevoli i progressi nella progettazione di nuovi modelli. Nell’ottica di una proficua collaborazione, ci sentiamo di chiedere alle Case un supplemento di impegno: anticipare volontariamente di due anni l’entrata in vigore della direttiva annunciata dalla UE per l’ESC (il dispositivo elettronico di controllo della stabilità) di serie dal 2012 su tutti i veicoli di nuova immatricolazione. Solo in Italia, con l’ESC avremmo una riduzione dell’80% degli incidenti dovuti a sbandata e una diminuzione del 10% dei morti, con un risparmio dei costi sociali di 1,3 miliardi di euro".  

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