La nota stampa della Rete degli universitari
La Regione Emilia Romagna sostiene di non essere in grado di erogare le borse di studio per il 100% degli studenti idonei.
Questo è dovuto alla concomitanza di diverse circostanze. Innanzitutto, rispetto all’A.A. 2016/2017, si è verificato un incremento del 7,43% degli idonei di borsa di studio. A ciò si aggiunge il fatto che, sempre rispetto all’anno precedente, il numero di fuori sede idonei di borsa di studio (cioè coloro che ricevono la borsa di importo maggiore) è incrementato del 20,03%. Infine, la Regione Emilia-Romagna non è ancora a conoscenza dell’ammontare che riceverà dal MIUR come contributo del Fondo Integrativo Statale, ferma restando una garanzia dell’80% del contributo dell’anno scorso, che ammontano a circa 22 milioni, cioè oltre 5 milioni in meno. La Regione Emilia Romagna ed Er.Go, tramite l’Assessore Bianchi, propongono una misura di emergenza per poter iniziare ad erogare, almeno in parte, le borse agli studenti. La proposta consiste nell’ abbassamento, per il 2017/2018, dell’ammontare dell’importo delle borse al minimo ministeriale -che porterebbe a riduzioni tra i 30 e i 250€ a borsa- per poter erogare una quantità di borse pari a circa l’85% degli studenti idonei
“E’ inaccettabile” afferma Claudia Wildner, presidente della Consulta regionale degli studenti universitari “Per la prima volta in Emilia-Romagna viene chiusa la porta in faccia a 3147 studenti e studentesse che fanno affidamento sulle borse di studio regionali per poter studiare.”
“E’ inaccettabile che gli studenti e le loro famiglie” continua la presidente “partecipino ad un bando, risultino idonei e infine si ritrovino con la porta sbattuta in faccia dalla regione”
“Chiediamo immediatamente la convocazione di un tavolo regionale che coinvolga i rettori, i rappresentanti degli studenti e le istituzioni” afferma la Wildner “Non si possono accettare mediazioni che compromettano il diritto di potersi costruire il proprio futuro. Se non si troverà una soluzione l’unica strada possibile sarà quella del Ricorso agli organi competenti.”