Un parà dell’Aeronautica militare è morto nel pomeriggio di ieri, martedì 28 novembre, durante un’attività addestrativa a Guidonia, vicino a Roma: il sergente Mirko Rossi, di 41 anni, è morto nell’impatto al suolo dopo essersi lanciato con il paracadute. Rossi era originario di Genova ma da anni risiedeva a Piacenza insieme alla moglie.
In forza al 17esimo Stormo, era impegnato in un addestramento di lancio che si stava svolgendo presso l’aeroporto militare di Guidonia. Per cause ancora da chiarire il sottufficiale si è schiantato al suolo, il paracadute pare non si sia aperto.
Subito soccorso dal personale medico presente nella base, Rossi è stato condotto in elicottero al policlinico Gemelli di Roma, dove è morto poco dopo l’arrivo. L’Aeronautica Militare ha attivato le procedure per accertare le cause dell’incidente e chiarire cosa abbia causato la tragedia. Cordoglio è stato espresso dal ministro della Difesa, Roberta Pinotti e dal capo di stato maggiore della Difesa, Claudio Graziano.
Il cordoglio del Lowlanders MC
Rossi aveva la passione per le moto e apparteneva al motorclub Lowlanders MC, anche i suoi compagni di viaggio esprimono dolore per la perdita di un amico: “Mirko Rossi apparteneva ad uno dei corpi d’elite delle nostre Forze Armate, gli Incursori dell’Aeronautica Militare, il 17° Stormo. Istruttore di paracadutismo, esperto di esplosivi, alpinismo, attività subacquee e arti marziali ha partecipato a diverse missioni all’estero trascorrendo diversi mesi anche in Afghanistan. Marito fedele, figlio presente e insostituibile amico, era membro dei Lowlanders MC Piacenza, club motociclistico di riferimento della nostra città che ha beneficiato di rinnovato entusiasmo proprio con il suo ingresso, rendendosi promotore di diverse iniziative benefiche. Alla adorata moglie, Isabella, giunga il cordoglio della città e delle istituzioni. Ieri pomeriggio durante un’esercitazione nei cieli di Roma è mancato un grande uomo, un fratello. Mirko era il mio idolo, rappresentava tutto ciò che avrei voluto essere nella vita: un eroe! Sì, cosi chiamano in altri paesi coloro che rischiano quotidianamente la propria vita per la Patria. Ma lui minimizzava ciò che faceva, lo considerava semplicemente il suo lavoro. A volte partiva improvvisamente senza dire dove sarebbe andato alla sua adorata moglie per non farla preoccupare. A noi, i suoi fratelli, diceva qualcosa di più, a volte, quasi per condividere le sue preoccupazioni, ma senza mai violare alcun segreto militare e senza avere paura, MAI! In passato ha trascorso molto tempo in Afghanistan in missione di pace e, ultimamente, si era specializzato in paracadutismo arrivando ad essere istruttore. Volevo essere lui, adoravo la sua calma in ogni situazione, la sua fermezza, la sua schiettezza. Un uomo fuori dal comune, un esempio per tutti noi, lascia un vuoto incolmabile che non potrà non incidere sul nostro futuro. Ti voglio bene fratello, per l’ultima volta ti auguro buona strada” scrive il consigliere comunale Nicola Domeneghetti, membro della sezione piacentina del club.