L’avvocatura interna della Giunta regionale al centro di un’interrogazione presentata dal consigliere di Fratelli d’Italia-An Tommaso Foti. Da una delibera del 16 ottobre scorso, infatti, Foti sottolinea come emerga, “nonostante i ripetuti richiami della Sezione di Controllo della Corte dei Conti dell’Emilia-Romagna”, “che l’esecutivo regionale continui ad affidare direttamente incarichi di patrocinio legale, senza procedure selettive comparative e senza alcuna evidenza pubblica”.
La sezione di Controllo della Corte dei Conti, in sede di Giudizio di Parifica sul rendiconto 2016 della Regione, spiega Foti, “ha ancora una volta evidenziato ‘la necessità che venga assicurata una procedura comparativa idonea a consentire la partecipazione di tutti gli aventi diritto‘”, riservando però “la possibilità di un affidamento diretto degli incarichi in caso di urgenza, ma con motivazioni dettagliate. La Giunta, in sede di controdeduzione al Giudizio di Parifica, – ricorda il capogruppo di Fdi-An – sottolineava come “la Regione Emilia-Romagna stia procedendo ad un potenziamento e riordino dell’avvocatura interna”, impegnandosi a emanare “un atto di indirizzo per recepire le osservazioni formulate dalla Sezione di Controllo della Corte dei Conti”. Anche se – rileva l’esponente di Fdi-An – “nella delibera di Giunta richiamata, le ragioni di urgenza non vengono dettagliatamente motivate, anzi non sono neppure citate”.
Per questo, Foti interroga la Giunta, chiedendo “quanti incarichi di patrocinio legale risultino affidati all’avvocatura interna e quanti a professionisti esterni dal 1 gennaio 2017 ad oggi; se, in ottemperanza a quanto contro dedotto in sede di giudizio di Parifica, si sia provveduto a un rafforzamento dell’avvocatura interna; a quanto ammontino le spese di personale e funzionamento dell’avvocatura interna della Giunta; a quanto ammonti la spesa sostenuta dal 1° gennaio 2017 a oggi per l’affidamento esterno di patrocini legali da parte della Giunta; infine, se, giusta la richiesta della Corte dei Conti, l’esecutivo regionale abbia provveduto alla redazione di elenchi di operatori qualificati fra i quali l’ente pubblico possa selezionare, a rotazione e su base non discriminatoria, gli operatori che saranno invitati a presentare l’offerta e, in caso negativo, quali siano le ragioni”.