“Spiace che Amazon Italia abbia cercato di intestarsi come “benefit aziendale” l’assistenza sanitaria integrativa. Facciamo notare che si tratta di una conquista della contrattazione collettiva, valida per tutti i lavoratori assunti con il contratto del Commercio in questo Paese”. Così Fiorenzo Molinari, segretario generale della Filcams Cgil di Piacenza, risponde alla nota con cui Amazon Italia ha preso posizione dopo la dichiarazione di sciopero dei lavoratori del magazzino di Castel San Giovanni che incroceranno le braccia domani, 24 novembre, giorno del “Black Friday” con un picchetto previsto davanti ai cancelli di strada Dogana Po dalle 10 alle 13.
“Una presa di posizione su “benefit”, sanità e salario che davvero non capiamo – prosegue Molinari – perché il cuore di questa vertenza, ancor prima della parte economica, è proprio l’organizzazione del lavoro. Non vorremmo chiamare in causa il sistema sanitario: scioperiamo per avere un luogo di lavoro in cui la salute sia tutelata, e i lavoratori non siano esausti dopo i turni di lavoro. Perché invece di presunti “benefit”, Amazon non commenta quella che, nella narrazione aziendale, viene chiamata “The Offer”? E spieghi anche pubblicamente i motivi di questa policy aziendale controproducente per i lavoratori”.
“Se va tutto bene – chiede Molinari – come mai dopo tutti i periodi di picco di lavoro, Amazon propone ai propri dipendenti “The Offer”? Amazon tende ad offrire del denaro per facilitarne le dimissioni e accompagnarli all’uscita in queste fasi. Quello di Amazon – conclude il sindacalista Cgil – è un contesto di lavoro nel quale si riscontrano problemi muscolo-scheletrici e psicofisici sui lavoratori. La nostra non è una mera rivendicazione economica, e Amazon lo sa: la sacrosanta attenzione verso il cliente, deve essere rivolta anche alla qualità del lavoro nel magazzino di Castel San Giovanni”.