La Cgil ha confermato per domani lo sciopero di universitari e ricercatori contro la riforma Gelmini. Dalla serrata sindacale si è smarcata Cisl, che ha sospeso la mobilitazione. Si è così nei fatti consumata la spaccatura nei confederali. «Il governo sta lavorando per dividere le organizzazioni sindacali – ha detto Raffaella Morsia della Cgil – tanto è vero che lo sciopero di università ricerca e conservatori previsto per domani ha visto i tre sindacati assumere posizioni contrastanti. La Cgil conferma con convinzione questo sciopero perché le ragioni di merito non sono venute meno». «C’è un verbale che il ministro ha firmato – replica Marina Molinari della Cisl scuola – lo stesso ministro ha ritirato i propri decreti attuativi, già pronti per essere pubblicati sotto forma di decreto e andrà avanti sulla riforma dell università – che è necessaria – con un provvedimento di legge che verrà discusso dal parlamento. Ci sono cose da fare ma devono essere fatte con il dialogo e con le leggi che passano in parlamento». Per Massimiliano Borotti, segretario provinciale della Uil "lo sciopero è confermato. E’ nostra abitudine – spiega il sindacalista – valutare il merito delle questioni e finora di risposte di merito non ne abbiamo ricevute, per cui non possiamo che confermare la serrata".