Prc e Sd bocciano ipotesi intesa Pd-Udc

«Trento non è come Piacenza». La prima levata di scudi arriva dal Prc e dal suo segretario provinciale Roberto Montanari: «La posizione di  Reggi è legittima, ma il sindaco dovrebbe riflettere: caldeggiare un  asse Pd-Udc significa fare lo sgambetto a Boiardi e rimettere in  discussione la sua ricandidatura. Mi sembra infatti che Boiardi fosse  stato chiaro sulla sua idea di coalizione». La seconda giunge da  Davide Benedetti della Sinistra democratica: «Se si preferisce  percorrere l’ipotesi di un accordo Pd con l’Udc, anzichè Pd con le  altre forze del centrosinistra, si sgombri il tavolo da equivoci e si  dica subito senza perdere tempo».Le dichiarazioni dei Reggi sulla vittoria di Lorenzo Dellai alla  Provincia di Trento (pubblicate ieri) e sulla bontà dell’asse Pd-Udc  («esperienza che si potrebbe riproporre anche a Piacenza» aveva  detto) mettono sul chi va là l’ala di estrema sinistra dell’Unione,  decisamente preoccupata dalle moine del sindaco ai centristi. Tra gli  storici alleati del Pd si è diffuso ieri il panico: un eventuale  accordo con l’Udc alle Provinciali (peraltro raffreddato da Pierpaolo Gallini dell’Udc) farebbe venire meno la presenza nella coalizione della sinistra radicale. Così Benedetti ha invitato il Pd ad uscire  allo scoperto. Una sorta di aut aut: o con noi (intesa come Unione),  o con l’Udc. Nel suo comunicato Benedetti reinterpreta i risultati dell’elezione  trentina e smorza gli entusiasmi del Pd. «E’ bene uscire dalla  propaganda e leggere i dati. I dati dicono che Dellai, candidato del  centrosinistra, vince ma perde consensi e ha risultati peggiori delle  elezioni precedenti del 2003. Mentre il candidato del centrodestra  (senza Udc) acquista consensi e ha dati significativamente migliori  rispetto alle elezioni precedenti». Benedetti aggiunge che «se è questo l’approccio che ci vuole portare  alla riconferma del candidato di centrosinistra al governo della  Provincia di Piacenza, recuperando i 25mila voti che alle elezioni  politiche ci vedono indietro rispetto allo schieramento di  centrodestra, credo si parta male. Se il Pd vuole fare un altro test  di autosufficenza lo faccia assumendosene pubblicamente le  responsabilità». «Il centrosinistra piacentino dovrebbe riflettere  per tempo e operare per costruire formalmente, realmente,  concretamente, dei momenti di confronto locali e provinciali che  sappiano realizzare una prospettiva programmatica condivisa e  sostenibile di un nuovo centrosinistra. Una prospettiva vincente che  porti a non consegnare al centrodestra altri comuni e soprattutto la  Provincia. Noi desideriamo lavorare per dare al centrosinistra la  possibilità di vincere unitariamente. E’ tempo se si vuole di avviare dei tavoli di confronto». Anche Montanari invita a non credere  all’abbaglio di Trento: «Una legge della politica dice che le  situazioni particolari non sono esportabili. Trento non è Piacenza. E  là, più che vincere il centrosinistra, ha perso il centrodestra.  Notiamo però che la posizione di Reggi è diversa da quella di molti  maggiorenti del Pd che hanno preso le distanze da un accordo  automatico con l’Udc.  Così facendo il sindaco sconfessa la  ricandidatura di Boiardi. E’ questo il suo intento?».

Radio Sound