Torna come ogni anno, la Giornata del diabete, celebrata in tutto il mondo per sensibilizzare e informare la comunità sulla patologia. Anche l’Azienda Usl di Piacenza partecipa all’evento, mettendo in campo diversi specialisti, in sinergia con l’Associazione autonoma diabetici piacentini. Sono state infatti organizzate due diverse iniziative, rivolte ai due target specifici di riferimento della patologia.
Com’è noto, esistono infatti due tipi di diabete, il tipo 1 e il tipo 2: in entrambi si ritrovano valori di zuccheri nel sangue elevati, ma sono molto diversi per quanto riguarda la causa che ne determina l’insorgenza.
– Il diabete di tipo 1 che è una malattia autoimmune: interessa quasi esclusivamente bambini e adolescenti, in minor misura anche giovani adulti. In individui suscettibili, a seguito dell’interazione con fattori ambientali ancora poco chiari, probabilmente di natura virale, si formano autoanticorpi che attaccano e distruggono in modo completo le cellule dell’organismo che producono l’insulina. Com’è facilmente intuibile, il diabete di tipo 1 è indipendente dallo stile di vita. Il ritardo della diagnosi deriva principalmente dal fatto che si pensa che siano soggette a questa patologia solo le persone adulte obese, proprio perché quando si parla di diabete si focalizza l’attenzione su questo aspetto. Questi pazienti vengono seguiti dal reparto di Pediatria e Neonatologia, diretto da Giacomo Biasucci, con un team dedicato, che vede lavorare insieme medici (Sara Riboni e Giuseppe Cannalire), infermieri, dietiste e psicologi.
– Per quanto riguarda invece il diabete di tipo 2, negli ultimi anni gli stili di vita inappropriati (quali alimentazione, sedentarietà e sovrappeso) stanno causando un aumento significativo di persone malate. Sebbene generalmente percepita come una patologia cronica ad andamento benigno, in realtà ha effetti devastanti dal punto di vista clinico, sociale ed economico. Per esempio, una diagnosi di malattia all’età di 40 anni determina una riduzione dell’aspettativa di vita di 5-10 anni. Le complicanze causano ogni anno 3 milioni di decessi nel mondo. Il diabete raddoppia anche il rischio di morte associato ad altre malattie quali tumori, malattie renali, epatiche, gastrointestinali, respiratorie, infezioni e cadute. In Italia una persona su 20 è affetta da questa patologia: si stima che la diagnosi sia stata fatta a 3 milioni di persone ma che più di 1 milione ne siano affette senza saperlo.
Per il 2017 il focus la campagna di comunicazione internazionale si concentra su due aspetti: donne e bambini.
Per quanto riguarda infatti la prevenzione dei fattori di rischio, va rilevato che in questi ultimi anni i tassi di mortalità cardiovascolare si sono progressivamente ridotti negli uomini diabetici ma non nelle donne diabetiche, con un rischio di mortalità maggiore, per queste ultime, del 50 per cento. Studi internazionali condotti su migliaia di pazienti affetti da questa patologia hanno ipotizzato un differente profilo di rischio cardiovascolare nei due sessi, con la popolazione maschile più spesso affetta da problemi di livelli alti di pressione e colesterolo e con un peggiore controllo del diabete rispetto a quella maschile. Occorrono quindi strategie educative e approcci terapeutici personalizzati che tengano conto delle differenze socio culturali, etniche e comportamentali tra l’uomo e la donna, per annullare queste differenze.
Anche a Piacenza sono in calendario due iniziative sabato 11 novembre, rivolte alle due tipologie di pazienti
Controlli gratuiti per gli adulti sul Pubblico Passeggio
Sabato 11 novembre, dalle ore 14 alle 18 medici e infermieri di Diabetologia organizzano un presidio per sensibilizzare la cittadinanza in tema di prevenzione. L’appuntamento è sul Pubblico Passeggio, a barriera Genova. Il personale sanitario farà controlli gratuiti della glicemia e informerà i cittadini sui fattori di rischio che possono predire la malattia. L’iniziativa si svolge in sinergia con l’Associazione autonoma diabetici piacentini, il Corpo Provinciale Guardie Ecologiche, il II Reggimento Genio Pontieri, la Croce Rossa e i volontari della Protezione Civile.
Incontro informativo per le famiglie
Anche la Pediatria è impegnata a sostenere bambini e ragazzi per aiutarli a convivere al meglio con la malattia nel loro quotidiano, in particolare favorendo l’acquisizione di uno stile di vita sano. L’equipe ha avviato una collaborazione con dell’istituto alberghiero Marcora per aiutare le famiglie ad affrontare l’argomento da un punto di vista più pratico e contribuire a diffondere un’alimentazione varia ed equilibrata. Sabato 11 novembre, dalle ore 9 alle 12.30, in collaborazione con la sezione Mondo Giovani dell’associazione Diabetici, si svolge un incontro sul tema: “Preparazione di piatti unici etnici e della tradizione, a base di legumi”.
Il percorso diagnostico terapeutico per i pazienti adulti
Le persone con diabete sono spesso colpite da complicanze acute e croniche, con un aumento da 2 a 6 volte dei ricoveri per problemi cardiovascolari, cerebrovascolari, renali, vascolari periferiche e amputazioni. L’impegno dell’Ausl di Piacenza è rivolto a perfezionare modelli assistenziali specifici per la cronicità. L’obiettivo è quello di passare da un modello di “Medicina d’attesa”, a una “Sanità d’iniziativa”, in cui si creano percorsi ad hoc e i pazienti stessi diventano parte integrante e attiva del processo.
Nella nostra provincia, dove i diabetici hanno raggiunto il 6,2 % di prevalenza, è attivo un percorso diagnostico terapeutico assistenziale (chiamato in gergo tecnico PDTA) dedicato alla patologia, che consente un’integrazione ospedale–territorio. Grazie a questo progetto, il team diabetologico lavora in stretta sinergia con i vari specialisti ospedalieri e con i medici di base e le altre professioni sanitarie del territorio. “Questa è la strategia migliore – evidenzia il dottor Maurizio Bianco, alla guida del reparto di Diabetologia – per rispondere sia ai bisogni specifici della malattia sia alle necessità della persona (autogestione, stile di vita, accessibilità ai servizi, personalizzazione degli schemi di terapia e continuità delle cure)”.
Ai percorsi assistenziali si associano gli importanti progressi biomedici in campo diabetologico, come terapie farmacologiche complesse e innovative, tecnologie molto specifiche (monitoraggio continuo della glicemia, microinfusori) per migliorare la cura del diabete.
Il diabete in età evolutiva: sostegno alle famiglie
Il diabete coinvolge anche i bambini. Il reparto di Pediatria e Neonatologia, diretto da Giacomo Biasucci, segue 65 pazienti, piacentini e lombardi, con un team dedicato, che vede lavorare insieme medici dedicati (Sara Riboni e Giuseppe Cannalire), infermieri, dietiste e psicologi. L’incidenza del diabete è in aumento. Eppure, in fascia pediatrica, l’esistenza del diabete è poco frequente e quindi troppo spesso riconosciuta con ritardo. Prevalentemente si tratta del diabete di tipo 1, causato dall’incapacità dell’organismo di produrre insulina che deve quindi essere somministrata più volte al giorno. Non dipende dal cibo, né dai dolci. Quest’anno, su 10 diagnosi effettuate, 4 interessano bambini con meno di 2 anni.
Quali sono i campanelli d’allarme che possono far scattare il dubbio ai genitori? “Bere tanto e urinare tanto: in presenza di questi sintomi – spiega la dottoressa Riboni – è necessario recarsi immediatamente dal proprio medico, perché è sufficiente un esame delle urine o una prova della glicemia raccogliendo una goccia di sangue dal polpastrello delle dita per fare una diagnosi”.
“Se queste avvisaglie non vengono riconosciute in modo tempestivo l’organismo subisce delle profonde modificazioni metaboliche che posso portare a un’alterazioni del respiro, dello stato di coscienza fino al coma. Questo accade perché un bambino con diabete è incapace di produrre insulina perché le cellule che se ne devono occupare sono completamente distrutte”.
Se la presenza della malattia viene accertata, a bimbi e ragazzi affetti da diabete vengono garantite oggi in Pediatria tutte le opportunità terapeutiche dei maggiori centri nazionali, evitando alle famiglie lo spostamento verso altre province. Il team dedicato, nel quale operano insieme medici, infermieri, dietiste e psicologi, fornisce tutta l’assistenza necessaria.
L’impegno del reparto non riguarda solo la presa in carico dei piccoli pazienti ma è allargato anche a sostenere bambini e ragazzi per aiutarli a convivere al meglio con la malattia nel loro quotidiano. Quest’anno il focus della giornata mondiale per la pediatria è rivolto alla scuola, dove il bambino trascorre buona parte della sua giornata: dal riconoscimento dei sintomi (tanta sete e frequente bisogno di urinare) a una accoglienza consapevole da parte del personale, priva di discriminazione con frequenza alle normali attività (gite e attività fisica), garantendo la sicurezza di poter fare il controllo glicemico quando serve. A Piacenza questo percorso è attivo già da alcuni anni, in collaborazione con i medici di comunità; quando viene effettuata una diagnosi di diabete è importante la ripresa tempestiva delle normali attività quotidiane tra cui il rientro a scuola.
Per questo, su segnalazione dell’equipe di Pediatria, al momento della diagnosi viene avviato un percorso che prevede l’incontro tra insegnanti e pediatri di comunità. per illustrare le diverse situazioni che si incontrano durante la frequenza scolastica. “Il riscontro che abbiamo avuto da parte dei genitori – evidenzia la dottoressa Riboni – è stato positivo: in un ambiente più sereno per tutti il primo a beneficiarne è di sicuro il bambino. Andremo quindi avanti migliorando ancora il dialogo con la scuola in un incontro dedicato con al nostro fianco anche i pediatri di famiglia”.
La cura del diabete di tipo 1 è l’insulina, l’adozione di uno stile di vita salutare con una alimentazione equilibrata e una adeguata attività motoria permette di migliorare l’efficacia della terapia insulinica che resta comunque la terapia per questo tipo di patologia. Tra le nostre fila sono sempre più numerosi i ragazzi atleti che si dedicano con successo allo sport, anche di tipo agonistico, con ottimi risultati.
“Nell’ambito di un’alimentazione corretta, oggi non è più necessario dare diete rigide e proibitive ma è molto importante educare i pazienti e i loro familiari a riconoscere i diversi componenti presenti nel pasto, con particolare riferimento ai carboidrati, e a imparare a identificarli”. La quantità di insulina che deve essere somministrata, infatti, è proporzionale alla quantità di carboidrati assunti.
“Il diabete in pediatria si manifesta in modo improvviso – concludono i professionisti dell’equipe Ausl – e spesso è una diagnosi con cui si impara a convivere ma difficile da accettare”. “Talvolta può essere difficile combinare una buona qualità della cura nel rispetto di una buona qualità di vita – aggiungono dall’associazione – specie nei bambini molto piccoli e negli adolescenti. Il diabete rappresenta una “fatica” in più nella fase tumultuosa dell’adolescenza in cui spesso diventa un impiccio”. Il sostegno psicologico diventa in questi casi fondamentale.
L’Associazione autonoma diabetici piacentini
L’ Associazione autonoma diabetici piacentini celebra quest’anno i 30 anni di vita. “Da tanto tempo – fa notare il presidente Carlo Fantini – siamo in prima linea, in occasione della Giornata mondiale del diabete, con iniziative per sensibilizzare l’opinione pubblica su vari aspetti della patologia”.
“Con la Diabetologia siamo giunti alla 12esima edizione di questo evento di sensibilizzazione che ci vede presente e di supporto alla popolazione che intenderà partecipare. Mentre il personale sanitario effettua il controllo della glicemia, noi distribuiamo materiale informativo e siamo riferimento per eventuali richieste”. L’iniziativa sul Pubblico Passeggio si svolge in collaborazione con il II Reggimento Genio Pontieri, la Protezione Civile, il Corpo Provinciale Guardie Ecologiche e i volontari della Croce Rossa per la loro preziosa collaborazione.
Con la Pediatria – prosegue il presidente – abbiamo iniziato un percorso di collaborazione da 7 anni con un progetto chiamato “Diabete senza tabù” in cui si opera per sostenere i minori insulinodipendenti e loro genitori nei vari aspetti della vita del giovane come, per esempio, a scuola. Sono stati realizzati vari opuscoli informativi di ausilio. Nell’ambito di questo progetto, l’associazione ha sviluppato anche una collaborazione con l’Istituto alberghiero Marcora, predisponendo corsi per famiglie teorico pratiche sull’alimentazione. Quest’anno si parlerà della importanza dei legumi nella dieta.
Infine, ci sono due importanti novità.
“La prima – conclude Fantini – è che l’associazione ha rinnovato in questi giorni il consiglio direttivo con l’iniezione di forze fresche e motivate. A breve si deciderà come meglio distribuire compiti per gestire sempre meglio le varie energie e capacità”. La seconda, che si fonde con la prima, è che è in corso una profonda riorganizzazione delle attività del reparto di Diabetologia; da qualche mese l’associazione ha a disposizione una stanza dedicata alle sue attività, da svolgere in sinergia con il personale medico-infermieristico. Quando il piano delle attività sarà definito, si prenderanno accordi con il nuovo responsabile, il dottor Maurizio Bianco, per concordare orari e giorni in cui prestare opera di supporto.