Classi-ponte: interviene Novara con una lettera al Prefetto

Di seguito la lettera di Novara.Al Prefetto di PiacenzaEgregio Prefetto, mi rivolgo a Lei come rappresentante locale del Governo italiano. Le scrivo per esprimerle tutta la mia preoccupazione di pedagogista per l’eventuale attivazione della mozione parlamentare "Atto 1/00033 del 14/10/2008" presentata dall’Onorevole Cota Roberto e approvata dalla maggioranza parlamentare.Come Lei sa, tale mozione prevede l’istituzione delle cosiddette classi-ponte ossia delle classi dove convogliare gli alunni stranieri che non superassero il test linguistico o che si iscrivessero a scuola dopo il 31/12. Nonostante lo scopo dichiarato sia quello di preparare al meglio gli stessi alunni stranieri, varie locuzioni contenute nella mozione, e più in generale il dispositivo stesso, lasciano presagire al contrario la volontà di creare un’artificiale separazione fra alunni stranieri e alunni italiani, finendo con l’ostacolare seriamente quell’integrazione scolastica fra minori che crea poi le basi stesse di una futura civile convivenza.Com’è noto, la politica scolastico-educativa italiana, dagli anni ’70 in poi, si è caratterizzata positivamente per un approccio volto all’integrazione degli alunni disabili che ha portato il nostro Paese a essere considerato in questo campo un’eccellenza da imitare. Abolite le classi differenziali, si è assunta la presenza di bambini disabili come un’occasione di lavoro comune per un apprendimento efficace e duraturo, affiancati degli insegnanti di sostegno.La stessa formula è stata adottata per i bambini stranieri. Niente separazioni, ma un mix di integrazione e supporto linguistico mirato (con l’intervento di mediatori linguistici preparati) che ha creato un’atmosfera di full immersion linguistica molto in linea con gli studi scientifici dell’apprendimento della lingua non materna.La scuola italiana è giustamente orgogliosa dei risultati ottenuti: poche bocciature e l’emergere di eccellenze significative fra gli stessi alunni stranieri (a Fiorenzuola d’Arda, una ragazza della Burkina Faso ha raggiunto la Maturità tecnico-commerciale con 110 e lode proprio nel giugno scorso!).Il metodo è quello giusto. La nostra scuola ha molte pecche, ma nell’integrazione degli alunni stranieri ha mostrato che lo stile italiano (così apprezzato anche nelle operazioni di peace keeping) funziona a meraviglia.Voler modificare, piuttosto che migliorare, questo quadro normativo, appare una pericolosa deriva sia verso la separazione etnica che verso l’introduzione di modelli per nulla efficaci.Mi appello pertanto al Governo italiano perché tale mozione non diventi in alcun modo vincolo di legge.CordialmenteDott. Daniele NovaraPedagogista

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