Questa mattina, sabato 4 novembre, si è celebrata anche a Piacenza la Festa dell’unità nazionale e delle Forze Armate. Dopo la messa nella basilica di San Francesco, si è tenuta la cerimonia istituzionale in piazza Cavalli. Saranno inoltre aperte al pubblico, nella stessa giornata, la Caserma Filippo Nicolai – sede del II Reggimento Genio Pontieri – dalle 9.30 alle 12 e, dalle 9.30 alle 16, la sede del Polo di Mantenimento Pesante Nord in viale Malta 30L.
“Piacenza storicamente ha con i militari un rapporto di grande e proficua collaborazione: penso ad esempio al giorno in cui l’Amministrazione comunale conferì la cittadinanza onoraria al II Reggimento del Genio Pontieri e al Polo di mantenimento Pesante Nord, per la preziosa e imprescindibile opera svolta. Piacenza deve un grazie sincero a tutte le forze armate che hanno costituito parte integrante del nostro territorio dall’Unità d’Italia ad oggi” ha detto il sindaco Patrizia Barbieri.
“La ricorrenza del 4 novembre rappresenta dunque per la nostra città e per il Paese, un momento importante di consapevolezza e appropriazione dell’identità nazionale. Oggi celebriamo non solo l’anniversario della vittoria nella I Guerra mondiale che ricongiunse l’Italia con ogni sua parte, ma anche la festa delle Forze Armate, che commemoriamo nel nome della Patria”.
“Onorare la festa del 4 novembre significa, innanzitutto, celebrare la professionalità, il senso di responsabilità e lo spirito di abnegazione del nostro Esercito, della Marina, dell’Aeronautica e dell’Arma dei Carabinieri, rendendo il doveroso tributo ai tanti che hanno pagato con la propria vita per costruire un Paese libero e indipendente e il mio pensiero, in questa circostanza, va al maresciallo capo Daniele Paladini, vittima nel novembre 2007 di un attentato mentre era impegnato, a pochi chilometri da Kabul in Afghanistan, in un’importante opera di ricostruzione con il II Reggimento del Genio Pontieri”.
“Intendo ricordare anche tutti i militari italiani impegnati nei Paesi dilaniati da conflitti civili: i nostri soldati sono idealmente chiamati a costruire anche i principi della giustizia e della legalità, laddove i diritti umani sono calpestati.
E la presenza, oggi, dei gonfaloni e dei labari di istituzioni, forze armate ed associazioni è la testimonianza della volontà di tenere vivo il commosso ricordo di chi ha dato la vita anche per difendere, valorizzare e trasmettere ai giovani il rispetto verso le istituzioni e in particolare nei confronti delle Forze armate”.
“Tutti i militari qui presenti rappresentano linfa per il nostro territorio, e lo abbiamo visto anche nelle drammatiche circostanze vissute durante i terremoto in Emilia, Abruzzo e nelle regioni del Centro Italia: il loro ruolo nelle operazioni a salvaguardia delle popolazioni colpite da questa immane tragedia è stato molto importante. Concludo sottolineando che il nostro diritto di vivere in sicurezza dipende anche dall’impegno delle nostre Forze Armate, che oggi difendono quei valori, universalmente condivisi, sui quali si fonda il benessere di una comunità”.