Venerdì 20 ottobre, ore 16.00 presso il Salone Monumentale della Biblioteca Passerini Landi, Donne artiste e riconoscimento del ruolo creativo femminile , Da Artemisia Gentileschi a Tamara de Lempicka.
A cura di Alessandro Malinverni
Le straordinarie vite di Artemisia Gentileschi, Rosalba Carriera, Elisabeth Louise Vigée-Le Brun e Tamara de Lempicka, che seppero ritagliarsi un ruolo di spicco nel mondo della pittura, da sempre riservato agli uomini – come gran parte delle attività di maggior prestigio sociale. Quattro donne molto differenti tra loro, vissute in epoche e contesti diversi (dal Seicento al Novecento, dall’Italia alla Francia), ma tutte accomunate da un forte desiderio di dedicarsi alla creazione artistica e di vedersi riconosciuto dalla società il ruolo di artiste accolte nelle Accademie più prestigiose del loro tempo, da sempre riservate agli uomini.
Alcune furono costrette ad affrontare situazioni drammatiche nel rapporto con l’altro sesso (Artemisia fu vittima di una violenza carnale, la Vigée Le Brun fu costretta a lavorare per il marito-padrone), ma tutte riuscirono in qualche modo a ribellarsi e ottenere una certa libertà di azione, se non di assoluta autonomia (la Lempicka più delle altre, essendo vissuta nel Novecento).
Spesso furono costrette ad abbandonare la terra d’origine e viaggiare, per fuggire alle calunnie e all’invidia (Artemisia e la Vigée Le Brun), o per ricercare nuove occasioni lavorative (Rosalba Carriera e Tamara de Lempicka). Nella pittura infusero tutte le energie, sapendo crearsi in alcuni casi un’aura di mistero e raggiungendo altissimi livelli qualitativi.
Il viaggio alla scoperta delle loro straordinarie esistenze è anche un viaggio nel mondo dell’Arte, attraverso stili, tecniche e soggetti differenti.
Un inedito, imperdibile incontro a cura di Alessandro Malinverni, conservatore del Museo Gazzola.
Dottore di ricerca in storia dell’arte, Malinverni insegna Storia dell’arte al Gazzola e dirige la rivista “Strenna Piacentina”; tiene conferenze e organizza mostre dedicate all’arte e alla storia dal Sette e al Novecento, con particolare attenzione al mondo femminile.
Venerdì 20, ore 18.00
Salone d’onore di Palazzo Rota Pisaroni – Fondazione di Piacenza e Vigevano Medicina al femminile.Dalla prima donna medico al primo parto cesareo
Incontro in collaborazione con l’associazione InTenSa (Insieme Teniamo alla Salute)
La Storia della Medicina al femminile: Donna da curare, Donna che cura. Un viaggio attraverso le storie di Trotula, la prima Donna Medico che ha approcciato la Ginecologia con metodo scientifico e di Edoardo Bianchi Porro il medico di Pavia che ha messo a punto il Taglio Cesareo su donna viva. A relazionare su questi temi: Paolo Mazzarello (docente di Storia della Medicina a Pavia, scrittore e autore di “E si salvò anche la madre” storia di Edoardo Bianchi Porro e del primo cesareo moderno) eValeria Cerri (Medico ginecologo e genetista, appassionata di storie di Donne in Medicina).
“Nel 1050, epoca non proprio favorevole alla considerazione delle donne, Trotula seppe essere Medico, Madre e Moglie. E’ ricordata dai documenti in nostro possesso sia per la sua bellezza che per la sua sapienza. La sua opera più famosa guarda ai mezzi per lenire i dolori del parto e molto altro. Una figura di donna di una modernità sconcertante.
A fine Ottocento Edoardo Porro, primario ostetrico dell’Ospedale di Pavia per superare il drammatico interrogativo “salviamo la mamma o il bambino? (e spesso perdevamo entrambi), si pone contro l’opinione di molti e inventa il taglio cesareo moderno, quello che cerca la salute di entrambi i viaggiatori quando la natura si mette per traverso. Il suo coraggio gli vale molta impopolarità ma apre la strada ad un nuovo modo di guardare la donna. Due italiani il cui operato ha influenzato la cultura medica nel mondo”.
INGRESSO GRATUITO – www.pulcheria.it