La tecnologia per migliorare la relazione tra servizi, famiglie e comunità: è l’Hackathon di Confcooperative

Come coinvolgere le famiglie nei progetti e nelle scelte per i figli e gli anziani? Quali strumenti mettere a disposizione per essere aggiornati e costantemente informati utilizzando ad esempio smartphone, tablet o pc?

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Dodici ore ininterrotte, dalla prima mattina fino a notte: una maratona creativa che vedrà lavorare fianco a fianco sviluppatori, studenti, designer e operatori sociali con l’obiettivo di realizzare soluzioni tecnologiche utili a migliorare la relazione tra servizi, famiglie e comunità locale. Una vera e propria sfida, aperta a tutti, fissata all’Urban Hub di Piacenza sabato 2 dicembre dalle 9, giornata del primo Hackathon sociale organizzato sul nostro territorio che vedrà protagonisti specialisti di strumenti tecnologici in grado di trovare soluzioni ai bisogni della comunità attraverso le nuove opportunità di comunicazione che offre il digitale.

Il bando per il Social Hackathon è stato presentato nella sede di Confcooperative, promotore dell’iniziativa, dalla direttrice Nicoletta Corvi e dalle rappresentanti delle sei coop coinvolte: Casa Morgana, Eureka, Unicoop, Oasi, Sfinge e Auroradomus

“Abbiamo bisogno di te. Cerchiamo amanti del codice, fanatici dell’interazione uomo-macchina, professionisti ma anche studenti disposti ad accettare la nostra sfida” è l’invito rivolto dagli organizzatori.

«Stiamo parlando di un evento importantissimo per la nostra associazione – sono le parole di Nicoletta Corvi, direttrice di Confcooperative – e crediamo significativo per tutta Piacenza. Lanciamo una sfida sociale puntando su soluzioni di open innovation; riteniamo che il nostro mondo e la nostra cultura abbiano bisogno di “contaminarsi” valutando altri approcci che potrebbero suggerire soluzioni differenti a problemi o esigenze che intendiamo affrontare».

Si punta a costruire soluzioni reali a bisogni diversi; il punto di partenza saranno le necessità delle cooperative, quello di arrivo un sistema che possa servire ed essere utilizzato dall’intera comunità. La strada è già segnata e alcune coop hanno anche indicato alcuni dei bisogni su cui i partecipanti all’hackathon potrebbero lavorare: «Abbiamo la necessità di comunicare all’esterno quello che facciamo e, obiettivamente, facciamo bene. Serve qualcosa di semplice e immediato che ci metta in contatto con le famiglie con cui operiamo». Parlare di open innovation vuol dire abbandonare schemi ed abitudini consuete per aprirsi a nuove prospettive; in questo senso l’esito dell’iniziativa del 2 dicembre è difficilmente prevedibile; a fare la differenza saranno i partecipanti e le loro soluzioni innovative.

E’ già possibile aderire al Social Hackathon e le iscrizioni rimarranno aperte fino alle 23.59 del 12 novembre: tutte le informazioni sono reperibili all’indirizzo www.socialhackathon.eventbrite.com oppure sulla pagina facebook e sul portale di Confcooperative Piacenza.