Riceviamo e pubblichiamo l’intervento dell’associazione L’Atomo Arcigay Piacenza.
Dopo quasi una settimana di assoluto silenzio, ci rallegra sapere che l’assessore Massimo Polledri interviene sul giornale Libertà dell’11 ottobre a proposito dell’uscita dalla rete RE.A.DY. da parte del comune di Piacenza. Uscita, questa, proposta dall’assessore dietro a due motivazioni, entrambe – lo possiamo dire senza più dubbi – infondate: un risparmio di denaro, non dimostrato dall’assessore, è una fantomatica attività nelle scuole, anch’essa mai accaduta.
Apprezziamo che l’assessore ricordi come sia lecito manifestare, ma le rassicurazioni che nessuno dei suoi affini verrà a “disturbare” non ci lasciano tranquilli. L’assessore ricorderà, come cita nell’articolo di Libertà, come alcuni anni fa a una manifestazione delle Sentinelle in Piedi, dove era solito partecipare, un consigliere comunale sia stato aggredito da un simpatizzante sodale delle Sentinelle stesse, rompendogli un labbro.
In ultimo, rinnoviamo la richiesta all’assessore alla cultura: nonostante la nostra ricerca tra le delibere di giunta e i regolamenti comunali dal 2013 – data di ingresso nella rete RE.A.DY – a oggi non abbiano prodotto nessuna spesa e nessuna attività scolastica associata, se Polledri fosse così disponibile a fornirci la documentazione a sostegno della sua tesi, ne saremmo felici. Non possiamo credere che Massimo Polledri abbia convinto la giunta e il sindaco Barbieri a votare un provvedimento basato sulle menzogne. Sarebbe ancora più grave dell’uscita dalla rete RE.A.DY.
stessa.
In ultimo, l’assessore afferma “chi manifesta non rappresenta il mondo gay”. Non possiamo che concordare: le nostre attività non si riducono a questo, ma a sostegno di tutte le persone LGBTI (Lesbiche, Gay, Bisessuali, Trans e Intersex), e non a un immaginario mondo gay; bensì a tutte quelle persone alle quali non sono riconosciuti i diritti.