“Valorizzare il talento delle donne”, torna Pulcheria con un viaggio tra arte e professioni

“Donne, talenti e professioni”,  l’edizione 2017 della manifestazione “I giorni di Pulcheria” prenderà il via il prossimo 19 ottobre.

Radio Sound

“Il tema di quest’anno è particolarmente significativo. Valorizzare i talenti femminili rappresenta una sfida delicata, non a caso festival come Pulcheria stanno nascendo in varie città italiane, al di là del colore politico delle diverse amministrazioni. I passi avanti compiuti in questi anni sono stati tanti, certo, ma la donna subisce ancora pesanti discriminazioni, soprattutto in ambito professionale: è ancora difficile il percorso di riconoscimento sociale del proprio valore e del proprio talento quando si lavora in contesti che sono storicamente di appannaggio maschile. Occorre lottare per questo riconoscimento e la lotta deve passare attraverso la cultura per arrivare a una reale uguaglianza” ha commentato la direttrice artistica Paola Pedrazzini durante la conferenza stampa.  A illustrare il programma anche l’assessore alle Pari Opportunità del Comune di Piacenza Federica Sgorbati

“La tutela della donna e la valorizzazione di tutte le attività e di tutte le competenze che riguardano l’universo femminile sono sfide di grande attualità – commenta Sgorbati – anche per questo ci siamo impegnati a confezionare un festival di qualità, completo e trasversale nonostante le poche risorse e il poco tempo a disposizione”.

Ed ecco il programma dove spiccano nomi come Lella Costa, Annavera Viva, Laura Curino. Programma che è anche possibile scaricare cliccando qui.

Giovedì 19 ottobre, ore 16.00
Salone Monumentale della Biblioteca Passerini Landi
Chimere
Presentazione del libro di Annavera Viva
Intervengono Annavera Viva, Roberto Laurenzano, Alberto Gromi
A cura della Società “Dante Alighieri”
Roberto Laurenzano, Presidente della Società “Dante Alighieri”, Alberto Gromi (già Preside del Liceo Classico Gioia, Docente di Scienza dell’Educazione presso l’Università Cattolica, Garante dei diritti delle persone “private della libertà personale presso la Casa Circondariale di Piacenza) e la scrittrice Annavera Viva presentano l’ultimo romanzo della scrittrice. La Viva, autrice di numerosi racconti (molti dei quali finalisti in premi letterari), si è ritagliata un certo successo nella scrittura di genere (poco frequente al femminile) con Questioni di sangue. Chimere è il suo secondo romanzo pubblicato per Homo Scrivens.

Venerdì 20 ottobre, ore 16.00
Salone Monumentale della Biblioteca Passerini Landi
Donne artiste e riconoscimento del ruolo creativo femminile
Da Artemisia Gentileschi a Tamara de Lempicka
A cura di Alessandro Malinverni
Le straordinarie vite di Artemisia Gentileschi, Rosalba Carriera, Elisabeth Louise Vigée-Le Brun e Tamara de Lempicka, che seppero ritagliarsi un ruolo di spicco nel mondo della pittura, da sempre riservato agli uomini – come gran parte delle attività di maggior prestigio sociale. Quattro donne molto differenti tra loro, vissute in epoche e contesti diversi (dal Seicento al Novecento, dall’Italia alla Francia), ma tutte accomunate da un forte desiderio di dedicarsi alla creazione artistica e di vedersi riconosciuto dalla società il ruolo di artiste accolte nelle Accademie più prestigiose del loro tempo, da sempre riservate agli uomini. Alcune furono costrette ad affrontare situazioni drammatiche nel rapporto con l’altro sesso (Artemisia fu vittima di una violenza carnale, la Vigée Le Brun fu costretta a lavorare per il marito-padrone), ma tutte riuscirono in qualche modo a ribellarsi e ottenere una certa libertà di azione, se non di assoluta autonomia (la Lempicka più delle altre, essendo vissuta nel Novecento). Spesso furono costrette ad abbandonare la terra d’origine e viaggiare, per fuggire alle calunnie e all’invidia (Artemisia e la Vigée Le Brun), o per ricercare nuove occasioni lavorative (Rosalba Carriera e Tamara de Lempicka). Nella pittura infusero tutte le energie, sapendo crearsi in alcuni casi un’aura di mistero e raggiungendo altissimi livelli qualitativi. Il viaggio alla scoperta delle loro straordinarie esistenze è anche un viaggio nel mondo dell’Arte, attraverso stili, tecniche e soggetti differenti. Un inedito, imperdibile incontro a cura di Alessandro Malinverni, conservatore del Museo Gazzola. Dottore di ricerca in storia dell’arte, Malinverni insegna Storia dell’arte al Gazzola e dirige la rivista “Strenna Piacentina”; tiene conferenze e organizza mostre dedicate all’arte e alla storia dal Sette e al Novecento, con particolare attenzione al mondo femminile.

Venerdì 20, ore 18.00
Salone d’onore di Palazzo Rota Pisaroni – Fondazione di Piacenza e Vigevano
Medicina al femminile
Dalla prima donna medico al primo parto cesareo.
Incontro in collaborazione con l’associazione InTenSa (Insieme Teniamo alla Salute)
La Storia della Medicina al femminile: Donna da curare, Donna che cura. Un viaggio attraverso le storie di Trotula, la prima Donna Medico che ha approcciato la Ginecologia con metodo scientifico e di Edoardo Bianchi Porro il medico di Pavia che ha messo a punto il Taglio Cesareo su donna viva. A relazionare su questi temi: Paolo Mazzarello (docente di Storia della Medicina a Pavia, scrittore e autore di “E si salvò anche la madre” storia di Edoardo Bianchi Porro e del primo cesareo moderno) e Valeria Cerri (Medico ginecologo e genetista, appassionata di storie di Donne in Medicina). “Nel 1050, epoca non proprio favorevole alla considerazione delle donne, Trotula seppe essere Medico, Madre e Moglie. E’ ricordata dai documenti in nostro possesso sia per la sua bellezza che per la sua sapienza. La sua opera più famosa guarda ai mezzi per lenire i dolori del parto e molto altro. Una figura di donna di una modernità sconcertante. A fine Ottocento Edoardo Porro, primario ostetrico dell’Ospedale di Pavia per superare il drammatico interrogativo “salviamo la mamma o il bambino? (e spesso perdevamo entrambi), si pone contro l’opinione di molti e inventa il taglio cesareo moderno, quello che cerca la salute di entrambi i viaggiatori quando la natura si mette per traverso. Il suo coraggio gli vale molta impopolarità ma apre la strada ad un nuovo modo di guardare la donna. Due italiani il cui operato ha influenzato la cultura medica nel mondo”.
(Valeria Cerri)

Sabato 21 ottobre, ore 11.00
Salone Monumentale della Biblioteca Passerini Landi
Donne di potere e reputazione
Maria Antonietta e Madame du Barry
A cura di Alessandro Malinverni
Maria Antonietta e Madame du Barry furono calunniate e vilipese in quanto donne affascinanti poste sul gradino più alto di una società patriarcale. Migliaia di libelli, incisioni e satire – rigorosamente anonimi – le additarono di volta in volta come femmine corrotte, perverse, dissipatrici, ninfomani. La loro reazione, spesso esemplare, si palesò anche attraverso scelte coraggiose in fatto di committenza artistica. La figura di Maria Antonietta si è cristallizzata nell’immaginario collettivo in queste poche parole: «Maria Antonietta. Regina. Sposa di Luigi XVI. Sperperò somme immense. Fu ghigliottinata». La leggenda nera cucitale addosso in vita è stata talmente efficace – fondata com’era su alcuni argomenti autentici, ma forzati nella direzione voluta, e su altri confezionati ad arte – da infiltrarsi successivamente nella storiografia e nel giudizio comune, sostituendosi alla verità. La sovrana cercò di combattere le calunnie ponendosi come protettrice delle arti e cercando nell’Arte un rifugio. Protesse numerose donne: le pittrici Elisabeth Louise Vigée Le Brun e Anne Vallayer-Coster, le prime giornaliste di moda Madame de Prinzen e Madame de Montanclos, la sarta Rose Bertin. Durante i quattro anni trascorsi come moglie dell’erede al trono di Francia, 1770-1774, Maria Antonietta ingaggiò una vera e propria guerra contro Madame du Barry, colpevole ai suoi occhi di essere la favorita di Luigi XV. Di bassa estrazione sociale, Jeanne du Barry era una delle donne più belle del regno. Fin da subito divenne bersaglio degli strali dei cortigiani e dei sudditi, per via del potere acquisito a detta di tutti in maniera illegittima: libelli, vignette, lettere circolarono in Francia e in Europa, infangandone il nome. La du Barry non si lasciò scalfire da simili bassezze e mantenne sempre una naturale amabilità: si spese per ottenere la grazia a diversi condannati a morte, e protesse pittori e architetti, incentivando in Francia la diffusione del gusto neoclassico. Il caso di Maria Antonietta e quello di Madame du Barry sono straordinariamente attuali: si tratta infatti di due vittime di un vero “accanimento mediatico” ante litteram, com’era raramente accaduto nella storia occidentale. Un inedito, imperdibile incontro a cura di Alessandro Malinverni, conservatore del Museo Gazzola. Dottore di ricerca in storia dell’arte, Malinverni insegna Storia dell’arte al Gazzola e dirige la rivista “Strenna Piacentina”; tiene conferenze e organizza mostre dedicate all’arte e alla storia dal Sette e al Novecento, con particolare attenzione al mondo femminile.

Sabato 21 ottobre, ore 21.00
Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano
LELLA COSTA in
QUESTIONI DI CUORE
Le “lettere del cuore” di Natalia Aspesi sul Venerdì di Repubblica diventano uno spettacolo. Un viaggio attraverso la vita sentimentale e sessuale delle donne (e ovviamente degli uomini) nel corso degli ultimi trent’anni. I tradimenti, le trasgressioni, le paure, i pregiudizi. Migliaia di storie intorno all’amore e alla passione che, incredibilmente, non cambiano con il passare dei decenni e l’evoluzione del costume. Dalla ragazzina infatuata per un uomo tanto più grande di lei, alla signora che s’innamora di un sacerdote, alla moglie tradita e abbandonata… Tutte hanno imbracciato la penna (più recentemente la tastiera del pc) per scrivere a Natalia Aspesi chiedendo un consiglio, un parere. E le risposte, argute, comprensive, feroci, spesso sono più gustose dal leggere delle domande.
A dare voce sul palco a questa corrispondenza LELLA COSTA in un gioco di contrappunti tra botta e risposta che raggiunge tutte le sfumature, i diversi gradi d’intensità e di intimità. Lella Costa, laurea in lettere e diploma all’Accademia dei Filodrammatici, è una delle più rinomate attrici italiane, da sempre impegnata in un percorso artistico originalissimo che l’ha portata a frequentare autori contemporanei, a lavorare in radio, ad avvicinarsi al teatro-cabaret e creare importanti sodalizi con artisti come Alessandro Baricco, Gabriele Vacis, Giorgio Gallione, Stefano Bollani, Ivano Fossati… Tra i suoi lavori più noti e amati figurano Magoni, Precise parole, Traviata, Alice. Una meraviglia di paese, Amleto e Ragazze. Nelle lande scoperchiate del fuori. A Lella Costa viene conferito il Premio Pulcheria 2017 per il talento femminile.

Domenica 22 ottobre, ore 11.00
Auditorium S. Ilario
IL FUOCO DELLA VIOLENZA
Presentazione del libro di Renza Dealberti
Con la partecipazione dell’autrice e dell’avvocato Lucia Capelli
Letture a cura di Laura Montanari e Francesca Poggi
Modera l’incontro la giornalista Eleonora Bagarotti
A cura di Cantiere Simon Weil
Una donna vittima di abusi da parte del compagno, paralizzata nella disfatta totale di giorni sempre uguali, davanti ad un camino sempre acceso, nido di serenità e carcere della sua paura. Rassicurata dal fuoco, la donna decide di vendicarsi sottraendo il proprio corpo alle grinfie del carnefice. Coraggio, che è rivincita verso il male, ma anche messaggio: amare la vita, a volte, vuol dire dovervi rinunciare.

Domenica 22 ottobre, ore 18.00
Salone d’onore di Palazzo Rota Pisaroni – Fondazione di Piacenza e Vigevano
I talenti delle donne
Conversazione con Laura Curino
Modera l’incontro Eleonora Bagarotti
Le donne e il difficile percorso per il riconoscimento sociale del loro valore nei territori da sempre considerati appannaggio maschile. Ne parliamo con Laura Curino, meravigliosa protagonista del nostro teatro di narrazione, da sempre attenta indagatrice dell’universo femminile (creatrice in teatro di ritratti di donne – illustri e sconosciute – che hanno fatto l’Italia) e lei stessa esempio femminile di talento (premiato con i massimi riconoscimenti: Premio Ubu, Anct, Premio Hystrio, premio Golden Graal, Premio Eti…) che ha saputo imporsi non senza difficoltà nel mondo dello spettacolo come ideatrice, autrice e spesso regista (oltre che interprete) di spettacoli divenuti veri cult (come Olivetti, Stabat Mater, Passione). “Laura Curino è la “narrattrice” curiosa del teatro italiano. È stata una colonna del Laboratorio Teatro Settimo, che non esiste più come teatro, ma continua a essere una grande famiglia. Poche altre come lei: 35 anni di scena professionistica; 40 spettacoli, più le letture e le mise en espace; 21 drammaturgie, senza contare le traduzioni; un centinaio di personaggi interpretati. Questa è lei, e questa è anche la sua storia: da “Signorine” ad “Affinità elettive”, da “Passione” a “Olivetti” a “Santa impresa” su don Bosco…”
(Gian Luca Favetto – Repubblica). A Laura Curino viene conferito il Premio Pulcheria 2017 per il talento femminile.

Domenica 22 ottobre, ore 21.00
Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano
NORMA JEAN – Letture su Marilyn Monroe
Reading teatrale a cura di Letizia Bravi e Leonardo Lidi
-ANTEPRIMA PER PULCHERIA-
“Se mai qualcuno ti domandasse come ero io, come era veramente Marilyn Monroe…allora cosa risponderesti?’ (La luce andava calando, lei pareva dissolversi con essa, fondandosi col cielo e le nubi, svanendo ancora oltre. Io volevo alzare la voce superando le strida dei gabbiani e richiamarla: Marilyn! Marilyn! perchè tutto doveva andare come è andato? Perchè la vita deve essere una tale schifo.) ‘Direi…direi che eri una bellissima bambina’’. Della diva degli anni Cinquanta, scopriamo e riveliamo una Marilyn fragile, infantile, a volte “maschiaccio” , a volte dolce o insicura. Da qui, l’idea, la volontà di ricostruire il volto di Norma Jean dietro l’icona, con un reading teatrale che si arricchisce di contributi e voci dei vari e numerosi autori (da Pier Paolo Pasolini ad Arthur Miller a Truman Capote) che l’hanno amata, conosciuta, ricordata. Ne emerge il ritratto di una donna sola, malinconica, infastidita dallo star system hollywoodiano, ossessionata dalla idea di non saper recitare e – soprattutto- per nulla stupida, come invece vuole il luogo comune che l’ha a lungo etichettata come “dumb diva”, una star sciocca e frivola.

Letizia Bravi
Classe 1990, si diploma presso la Scuola del Piccolo Teatro di Milano nel 2014. Viene diretta da Laura Pasetti, Lorenzo Loris, Antonio Syxty, Paolo Valerio, Samuele Chiovoloni e Fabrizio Montecchi. Ha fatto parte del cast artistico di Crozza nel paese delle meraviglie su La7. Nell’estate 2014 compare nell’ultimo film di Marco Bellocchio, Sangue del mio sangue. Fonda nel novembre 2015 la compagnia teatrale Guinea Pigs.

Leonardo Lidi
Classe 1988, si diploma al Teatro Stabile di Torino e lavora come regista e attore.
Interprete in spettacoli di De Rosa, Malosti, Bogomolov, Panici, Tzuladze, Bruni, De Capitani e Latella. Con quest’ultimo è Agamennone nello spettacolo Santa Estasi – Premio Ubu miglior spettacolo 2016. Per il Teatro Stabile di Torino scrive e dirige “Qualcuno che tace” e “Peter Pan – il Sogno di Wendy”.Vince Biennale Venezia College 2017 dirigendo “Spettri” di Ibsen.

TUTTI GLI EVENTI SONO A INGRESSO GRATUITO

www.pulcheria.it