Dal ministero dell’istruzione un milione 615mila euro per le scuole private piacentine, Gilda Insegnanti: “Una vergogna”

Dalla Regione 1 milione 615mila euro per le scuole non statali ubicate in Provincia di Piacenza. “Una vergogna” secondo la Gilda Insegnanti Piacenza e Parma. Di seguito il comunicato.

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E’ semplicemente una vergogna il recente provvedimento dell’Ufficio Scolastico dell’Emilia Romagna che, in applicazione di una legge nazionale, stanzia a fondo perduto 1 milione 615mila euro per le scuole non statali ubicate in Provincia di Piacenza. Il tutto avviene mentre ai dipendenti della scuola pubblica si chiedono sacrifici enormi, obbligandoli a percepire paghe miserevoli dovute ad un contratto oramai scaduto ben otto anni. Lo Stato continua a devolvere come se nulla fosse valanghe di soldi dei contribuenti ai privati che hanno aperto scuole sul territorio. Il regalo statale si aggiunge ad una triste vicenda che sta avvenendo nella vicina provincia di Parma (dove le private hanno avuto oltre 5milioni di euro): alcune scuole statali piacentine, nel prossimo futuro, potrebbero avere ricadute negative a causa del Comune di Busseto il quale ha dato in gestione l’immobile che prima ospitava una scuola statale ad una scuola media privata, i cui vantaggi potrebbero prossimamente danneggiare non poco le scuole di Fiorenzuola d’Arda e Villanova d’Arda. Contemporaneamente per ottenere un risparmio ai docenti statali è stato d’imperio congelato l’anno 2013, il quale non viene conteggiato nel calcolo dell’anzianità. Questa è la pseudo Buona Scuola del Pd e dei suoi finti oppositori, dare soldi ai privati fingendo di investire sulla scuola statale.

Per la verifica di quanto asseriamo, indichiamo il link ufficiale postato sul sito dell’Ufficio Scolastico Regionale
http://istruzioneer.it/2017/09/14/scuole-paritarie-dellemilia-romagna-piano-di-riparto-fondi-a-s-2016-2017/
Salvatore Pizzo, coordinatore della Gilda di Piacenza e Parma, dichiara: “Oramai questi politicanti e i loro accoliti hanno perso il senso del pudore. Di fronte a questo scempio ci meraviglia il silenzio dei dirigenti della scuola statale, che spesso parlano di “efficienza ed efficacia”