Le notizie di stampa riguardanti l’uscita del Comune di Piacenza dalla rete R.E.A.DY., nata e sviluppatasi con l’adesione di diversi comuni con lo scopo di promuovere culture di riconoscimento delle identità di genere e di prevenire e contrastare ogni forma di discriminazione contro le comunità LGBT, ci lasciano fortemente indignati e preoccupati.
E’ l’art.3 della nostra Costituzione, in primis, che riconosce il diritto di ogni cittadino ad avere pari dignità sociale e a non subire discriminazioni legate alle proprie condizioni personali e sociali, di sesso, di religione, di lingua, di razza, richiamando fra i doveri della Repubblica quello di rimuovere ogni ostacolo che possa limitare le libertà e l’uguaglianza delle persone.
E’ quindi particolarmente grave che l’Amministrazione Comunale, con obiettivi chiaramente espliciti di visibilità politica di una parte significativa della maggioranza al governo della città, abbia ritenuto di procedere con un netto passo indietro su questi temi, creando cosi le condizioni anche culturali di nuove forme di intolleranza e discriminazione che non possiamo accettare in silenzio.
Noi vogliamo una città aperta, solidale, inclusiva e che sia in grado di riconoscere ed accettare ogni forma di diversità, da quelle di genere a quelle religiose e di razza; su queste tematiche le nostre Organizzazioni continueranno ad essere fortemente impegnate e pronte a collaborare con tutti i soggetti che nel territorio sono attivi nella promozione e nella tutela di ogni diritto civile e sociale. Nel contesto attuale, in cui ogni giorno si ha notizia di atti discriminatori e violenti che attaccano le diversità, appare ancora più inopportuno il dissociarsi dalla rete R.E.A.DY che promuove la tolleranza e il rispetto di tutti.
Chiediamo quindi che l’Amministrazione, che ha il dovere di rappresentare e tutelare tutti i cittadini, indipendentemente dalle loro idee e dalle appartenenze, operi per una Piacenza civile, accogliente e moderna.