Sul “Il Sole 24 Ore” sono stati pubblicati a fine luglio (precisamente nell’edizione del 23.7.2017) i risultati di un’indagine territoriale sui tempi di pagamento dei fornitori da parte delle amministrazioni pubbliche, non solo Ministeri e Regioni, ma anche Province e Città Metropolitane, Comuni capoluogo e ASL. Si tratta di un argomento, quello dei tempi di pagamento, come si sa sempre molto attuale e che i vari governi hanno negli ultimi tempi affrontato, a partire dal decreto n. 35/2013, cd. “sblocca debiti”, sino agli strumenti che favoriscono la “trasparenza” delle operazioni, con la pubblicazione nei siti delle pubbliche amministrazioni dell’indicatore di tempestività dei pagamenti trimestrale.
Tanto per inquadrare il fenomeno a livello nazionale, si pensi che i beni e i servizi acquistati dalla PA e da pagare ammontano ad oltre 120 miliardi di euro all’anno, per un totale di circa 20 milioni di operazioni. E che gli “arretrati” da corrispondere ammontavano a fine 2016 – secondo Banca d’Italia – a circa 64 miliardi.
Purtroppo si deve constatare (i dati sono riferiti al primo trimestre 2017) che ancora oggi il 62% degli enti pubblici italiani (206 su 333 considerati) paga strutturalmente oltre la scadenza della fattura, con un ritardo medio che oscilla tra i 28 giorni dei ministeri e i 71,5 giorni delle ASL.
Per Province e Città metropolitane il ritardo medio è 57,9 giorni, e sono il 57,6% gli enti provinciali che pagano oltre i termini.
In questo quadro, la Provincia di Piacenza risulta un ente virtuoso, con i suoi 3,94 giorni di anticipo medio, più virtuoso ad esempio di Modena (1 giorno) e Rimini (1,47 giorni), ma anche di Forlì, Parma e Bologna (che invece sono in ritardo rispettivamente di 59, 20 e 4,81 giorni). Solo la Provincia di Reggio-Emilia riesce a far meglio di noi, con un anticipo di quasi 15 giorni.
Al risultato conseguito a livello locale hanno contribuito certamente – e nonostante le crescenti difficoltà finanziarie dovute ai tagli statali – l’attenta politica di bilancio perseguita negli ultimi anni dalla nostra amministrazione, ma anche l’introduzione della fatturazione elettronica, che ha consentito di ridurre i tempi di pagamento.