Soccorrono un profugo coinvolto in un incidente stradale, sanitari del 118 aggrediti dai connazionali. I fatti sono accaduti ieri pomeriggio nei pressi di Cadeo. Un nigeriano ospite di una struttura del paese stava viaggiando in bicicletta lungo la via Emilia Parmense quando si è scontrato contro uno scooter. Nell’impatto lo straniero è stato sbalzato in un canale adiacente la carreggiata. Sul posto sono intervenuti i soccorsi del 118 che una volta raggiunto il luogo del sinistro, si sono avvicinati al ferito iniziando a prestare le prime cure.
A un certo punto sono arrivati anche gli amici del nigeriano, come lui ospiti della vicina struttura di accoglienza: uno di loro, improvvisamente, ha iniziato a urlare ai soccorritori di allontanarsi dal connazionale. Dopo aver intimato di andarsene, l’individuo è passato alle vie di fatto e ha sferrato due calci in pieno petto all’operatore sanitario.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri e la polizia stradale che hanno riportato la calma, la posizione del nigeriano è al vaglio degli inquirenti mentre l’infermiere è stato condotto al pronto soccorso per accertamenti.
Infermiere aggredito da profugo, Lega Nord: «Espulsione subito»
«È l’ennesima dimostrazione di un fenomeno migratorio che porta con sé illegalità, parassitismo e difficoltà sociali». Così la segreteria provinciale della Lega Nord commenta a caldo il fatto di cronaca che ieri ha visto un infermiere del 118 aggredito da un profugo mentre soccorreva a Cadeo il connazionale ferito.
«È quasi frustrante continuare a ripetere, da anni, che non c’è accoglienza senza legalità, che questa gestione superficiale dell’immigrazione sta disintegrando la convivenza civile tra i cittadini – aggiunge il Carroccio -. Il Pd, Alfano, la Boldrini, Gentiloni e tutti gli attori del Governo lo sanno, ma sembra che preferiscano tenere le porte spalancate per ingrassare le coop rosse che lucrano sulla (falsa) integrazione, millantando il paradiso della società multiculturale».
«Piena solidarietà all’infermiere aggredito, che è stato picchiato per la sola colpa di aiutare qualcun altro e fare il proprio lavoro. È illogico spendere soldi ed energie della sanità pubblica per soccorrere e curare individui che non hanno la minima riconoscenza verso il nostro Paese – conclude la Lega Nord -. Se un immigrato non ha intenzione di rispettare i nostri costumi e le nostre leggi, è libero di tornare a casa sua. Anzi: deve essere prontamente e categoricamente rimpatriato».
Si unisce al coro anche il consigliere regionale Matteo Rancan, che trova «inaccettabile e grave l’atto accaduto ai danni di una persona che quotidianamente si impegna per salvare le vite. L’unica soluzione è ricorrere ai respingimenti ed espellere questo richiedente asilo, vergognosamente mantenuto a spese dei contribuenti italiani. Chi continua a sostenere questa folle invasione è complice di tali avvenimenti che si riversano sui territori».