Con la fine dell’estate l’osservatorio costituito dalle unità di strada contro la tratta della Comunità Papa Giovanni XXIII ha registrato a Piacenza il rientro progressivo delle donne che si prostituiscono sulle strade.
«La città si ripopola, e tornano i clienti», spiega Romina Iurato, volontaria dell’unità che compie periodicamente uscite con altri giovani.
«Quando usciamo in strada alla sera riusciamo ad incontrare una decina di donne (ne stimiamo circa 200 tra Piacenza e dintorni ). Si prostituiscono con continuità negli stessi luoghi, mentre dopo le ferie stanno arrivando le nuove vittime : quelle donne continuamente spostate di città in città perché non si radichino sul territorio», continua Romina.
I volontari si trovano di fronte sempre più spesso ragazze nigeriane, adolescenti o poco più . L’unità anti-tratta è stata attivata a Piacenza tre anni fa; da allora sono 3 le donne che hanno accettato l’invito dei volontari ad abbandonare la strada: «È difficile che riescano ancora a fidarsi di qualcuno», spiega Romina.
« Don Oreste Benzi , il nostro fondatore, ci ha lasciato 10 anni fa esatti. Rispetto ad allora sono diminuite le violenze fisiche rivolte alle ragazze, ma sono cambiate le modalità degli sfruttatori : sono meno violenti fisicamente ma più subdoli, ad esempio quando forniscono loro il telefonino o qualche soldo, per creare una forma di ricatto morale».
Per rispondere all’invito di Papa Francesco di vivere “una Chiesa in uscita” volontari delle unità di strada provenienti da varie parti d’Italia si incontrano da oggi per tre giorni nella Casa Madre dei Padri Scalabriniani di Via Torta 14; alterneranno momenti di preghiera a momenti di incontro con gli emarginati.
Questa sera dalle 21.30 un gruppo di volontari uscirà per incontrare le donne che si prostituiscono sulle strade della città.
Per contrastare la tratta delle donne al fine di sfruttamento sessuale la Comunità di Don Benzi sostiene le proposte di legge, ispirate al modello svedese, che prevedono la punibilità del cliente . Per saperne di più: www.questoeilmiocorpo.org