Stupro di Rimini, Piroli e Buscarini: “Vergognose le parole del sindaco leghista”

«La politica è serietà e moralità. Chi non ha l’etica, la coscienza civica e il senso di responsabilità per portare avanti il proprio impegno dovrebbe avere almeno l’umiltà di non parlare pubblicamente e chiedere scusa». È questa la reazione delle consigliere comunali del Partito Democratico di Piacenza, Giulia Piroli e Giorgia Buscarini, alle dichiarazioni di Saverio Siorini, pronunciate da segretario cittadino di San Giovanni Rotondo (Foggia) di Noi con Salvini. Il “salviniano” ed esponente storico della destra locale infatti, intervenendo sulla notizia dello stupro di gruppo a Rimini, su Facebook ha scritto: “Quando succederà alla Boldrini e alle donne del Pd?”.

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«Sono parole deplorevoli e vergognose, che pongono l’accento sulla scarsa formazione culturale di una certa area politica», incalzano Piroli e Buscarini. «Troviamo inammissibile augurarsi “la rabbia del popolo a tutti i complici del Pd” e istigare la violenza e lo stupro contro la Presidente della Camera e contro tutte le donne del nostro partito. Chi fa politica ha il compito di combattere la prepotenza: non di istigarla. L’odio genera odio. Eppure, alcuni iscritti della Lega Nord continuano a coltivarlo e a diffonderlo. Stavolta, però, si è superato ogni limite».

«Forse – e sarebbe un fatto molto grave – i movimenti di destra ignorano che oltre cento donne in Italia ogni anno vengono uccise da uomini. Negli ultimi dieci anni i femminicidi in Italia sono stati 1.740, di cui 1.251 (il 71,9%) in famiglia. Si tratta di una vera e propria strage alla quale si aggiungono le violenze e i soprusi. Sono migliaia le donne aggredite, picchiate, perseguitate, sfregiate. Secondo una rilevazione dell’Istat, sono quasi 7 milioni quelle che nel corso della propria vita hanno subito una forma di abuso», proseguono con amarezza Piroli e Buscarini.

«Pertanto, quella di Saverio Siorini, intromessosi nel dibattito pubblico come rappresentante di Noi Con Salvini, non è solo una mancanza di rispetto, ma un grave attacco alla democrazia e ai valori stessi che da decenni plasmano la nostra Repubblica, basati sull’emancipazione femminile, sulla dignità sociale e sulla parità di diritti», concludono le due consigliere comunali del Partito Democratico. «Purtroppo, questo vile e delirante attacco ha innescato altrettanti commenti negativi sul web, piazza ideale dei leoni da tastiera: frasi sessiste che oltrepassano la soglia della libertà di espressione, assumendo la forma criminale dell’istigazione a delinquere. Auspichiamo che anche i membri della Lega Nord di Piacenza, in particolare le colleghe consigliere del Carroccio, prendano le distanze da queste affermazioni diffuse da chi condivideva la loro stessa bandiera di partito».