Rete irrigua in Val d’Arda, un progetto per combattere la dispersione idrica

Il Consorzio di Bonifica di Piacenza non perde tempo rispetto alle tante necessità emerse negli ultimi mesi in materia di irrigazione, necessità delle quali si è tanto parlato in queste settimane. E’ ormai un dato consolidato l’esigenza di rispondere ai problemi derivanti dai mutamenti climatici con interventi strutturali in grado di controllare la gestione della risorsa idrica, nel rispetto per l’ambiente, per fronteggiare così in modo programmato le fasi di siccità (alternate a fasi di gestione delle piene) che il nostro territorio intero dovrà presumibilmente affrontare anche nel futuro.

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Dunque se da una parte si sta lavorando attivamente per rispondere al bisogno di immagazzinare l’acqua, con studi per nuovi invasi, dall’altra è altrettanto forte l’azione del Consorzio di Bonifica di Piacenza per evitare dispersioni (e dunque sprechi d’acqua) nella rete idrica preposta all’irrigazione.

Per rispondere al problema specifico della Val d’Arda è stato approntato un importante progetto nell’ambito del PSRN (Programma Sviluppo Rurale Nazionale) 2014-2020. In sostanza l’Ufficio Progettazione del Consorzio di Bonifica di Piacenza, sotto la responsabilità dell’architetto Pierangelo Carbone, nell’ambito dell’Ufficio Tecnico diretto dall’ingegner Filippo Volpe, ha dato vita a un progetto esecutivo del valore di 20 milioni di euro. Di questi 20 milioni, 13 milioni e 900.000 euro saranno collocati nella base d’appalto. Tale progetto partecipa ad un importantissimo bando nazionale, inserito in un programma mirato all’adattamento ai cambiamenti climatici, per selezionare, e finanziare, proposte progettuali. Entro settembre 2017 si conoscerà l’esito di tale percorso che ha visto la stesura del progetto esecutivo in soli 4 mesi di attività.

Di che si tratta? Un significativo e dettagliato progetto per consolidare la modernizzazione infrastrutturale e gestionale delle risorse idriche della Val d’Arda. In pratica, se il progetto verrà approvato e messo in esecuzione si potranno eliminare le dispersioni di acqua nella rete idrica irrigua, dispersione ad oggi stimate intorno al 30-40% rispetto al totale della risorsa canalizzata.

Ma come si procederà rispetto all’attuale rete? Il progetto, non demolirà la rete di canali irrigui esistente. Dunque manterrà in vita il sistema attuale, parte del quale ha più di 500 anni, ma si affiancherà ad esso seguendo un tracciato interrato, a differenza dell’esistente che è posto a cielo aperto. Quasi 23 chilometri di tubazioni da realizzare con materiali caratterizzati da una alto potere di durabilità, che verrebbero gestiti in modo automatizzato utilizzando le più moderne tecnologie in materia.

Il progetto è stato creato da un team di progettazione multidisciplinare composto da figure interne ed esterne articolato in modo tale da assicurare l’operatività del gruppo, la presenza delle competenze professionali richieste e il rispetto dei tempi. In sostanza oltre al gruppo di figure interne, composto per lo più da giovani professionisti under 30, ci si è avvalsi della competenza di figure esterne specializzate (ambito sicurezza, aspetto archeologico,…).

Dunque il risparmio idrico e l’efficientamento dell’uso della risorsa idrica a fini agricoli potranno diventare una significativa realtà per la Val d’Arda, epicentro così drammaticamente coinvolto nella grande crisi 2017 legata alla siccità.