Fatturato in costante crescita, una serie di premi e riconoscimenti nei più importanti concorsi enologici, una continua attenzione alle richieste del mercato con innovazione di idee e prodotti, l’orgoglio di proporre una produzione al 100% di vini Doc: sono queste le linee più significative emerse nell’intervento del Presidente Gianpaolo Fornasari di fronte all’assemblea dei soci tenutasi nei giorni scorsi in Cantina Valtidone.
Prima ancora di entrare nella disamina dei conti e delle prospettive dell’azienda borgonovese, l’affollata riunione dei soci è stata l’occasione per definire tempi e modalità dell’imminente vendemmia: “Abbiamo avuto alcune criticità nel corso dell’anno legate alle avverse condizioni metereologiche – ha ricordato l’agronomo della Cantina, la Dott.ssa Sara Monaco – oltre alle gelate primaverili, dobbiamo fare i conti con una siccità che ha interessato il nostro territorio sia in autunno sia in primavera e che registriamo ancora in questi giorni. Ciò nonostante, pensiamo, anche grazie al vostro fantastico lavoro nei vigneti, di poter affrontare con fiducia la vendemmia 2017 che, a seguito degli ultimi riscontri che ho potuto avere, posso dire che prenderà il via appena dopo Ferragosto”.
Ampio, articolato e approfondito l’intervento del Presidente Fornasari, che ha preso le mosse dagli ultimi riconoscimenti ottenuti dai vini della Cantina, messi significativamente in mostra in una ricca bacheca alle spalle dei relatori: “Avete e abbiamo lavorato sodo in questi anni per alzare l’asticella qualitativa dei nostri vini e riteniamo che questi riconoscimenti siano la migliore gratificazione per questo impegno. Riteniamo che per competere sul mercato sia necessaria una continua ricerca di prodotto e un costante rinnovamento: abbiamo così introdotto nel 2016 la nuova linea 50 Vendemmie, con un Malvasia e un Gutturnio frizzanti che oggi vengono affiancati dalla versioni ferme, che è quello che più chiede il mercato. E abbiamo pensato di introdurre uno Chardonnay, il Blanc de Blancs che oltre a grandi apprezzamenti nei concorsi, ha venduto nel 2016 circa 150mila bottiglie. Riteniamo sia fondamentale essere in sintonia con ciò che il mercato chiede, non avendo paura di sperimentare e innovare la nostra produzione. I risultati, sotto molti punti di vista ci stanno dando ragione, pensiamo di essere sulla strada giusta ma non vogliamo certo fermarci”.
Il Presidente Fornasari è poi passato alla presentazione della situazione contabile e dei risultati del primo semestre del 2017, che confermano quel trend di crescita che ha portato Cantina Valtidone a piazzarsi all’80° posto tra le maggiori aziende vitivinicole italiane nella classifica redatta e pubblicata lunedì 24 luglio da Corriere Economia del Corriere della Sera: “Abbiamo rimborsato molti dei debiti del passato e abbiamo significativamente aumentato il prezzo di pagamento delle uve ai soci, che quest’anno si è attestato su una media di 56 euro al quintale, con la seconda rata che verrà pagata regolarmente entro il 30 settembre. Come sapete, il nostro obiettivo di mandato è di raggiungere la soglia dei 60 euro al quintale e faremo il possibile per arrivarci grazie anche al vostro impegno e prezioso lavoro. Mentre confermo che per le uve extra-doc (non doc) conferite alla nostra Cantina le pagheremo 35 euro al quintale come nel 2016”.
Premi, riconoscimenti e risultati hanno offerto al Presidente Fornasari l’occasione per rivendicare per Cantina Valtidone un ruolo di traino dell’agroalimentare del territorio e di avanguardia anche culturale nel campo del settore vitivinicolo. “Siamo la più grande e importante azienda vitivinicola della provincia di Piacenza, con oltre 15milioni di fatturato e più di 6 milioni e mezzo di bottiglie vendute all’anno, il 100% di queste fatte di vino doc dei colli piacentini. Per questo pensiamo di essere la migliore espressione della tradizionale produzione vitivinicola piacentina e dobbiamo rivendicarlo con orgoglio e agire di conseguenza. Le più grandi aziende italiane del nostro settore sono cooperative, come lo siamo noi, perché è grazie alla cooperazione che si crea ricchezza per i soci e per un intero territorio. Abbiamo tutte le carte in regola per essere il traino per il nostro territorio, per la Val Tidone, per la Val Nure dove abbiamo alcuni dei nostri soci e per l’intera provincia, sia da un punto di vista economico e sociale, sia turistico e culturale. A tal proposito dobbiamo anche pensare a organizzare almeno un paio di convegni all’anno sui temi che riguardano l’agroalimentare e la viticultura, essere anche centro di elaborazione culturale. Dobbiamo prima di tutto essere fieri e orgogliosi del nostro lavoro, dei nostri vini e della nostra identità territoriale, che dobbiamo difendere e tutelare”.