Aggressione ai poliziotti, Bergonzi (Pd): “Chi tocca una divisa deve andare in carcere”

“Sono preoccupato, come cittadino e come parlamentare, per la nuova aggressione nei confronti di un rappresentante delle forze dell’ordine: ad episodi di tale gravitá occorre rispondere con fermezza, valutando al più presto anche un innalzamento delle pene per reati di questo tipo”. Così l’onorevole Marco Bergonzi (Pd) commenta quanto avvenuto nei giorni scorsi nei pressi della stazione ferroviaria di Piacenza: un 19enne di Bergamo – fermato, insieme al fratello, da una Volante della Polizia di Stato – ha colpito un poliziotto, refertato con 20 giorni di prognosi. Anche uno sfollagente, mazze da baseball e un coltello sono state trovate sull’auto del giovane, processato per direttissima e rimesso in libertà.

Radio Sound

“Le norme attuali – osserva Bergonzi – non rendono impossibile che in poche ore torni liberamente a casa chi si rende protagonista di un’aggressione ad un rappresentante delle forze dell’ordine, ma tutto ciò non è tollerabile e va rivisto, anche perché genera un comprensibile allarme sociale. Ciò, a maggior ragione, in una città come la nostra che si caratterizza per un contesto di alta vivibilità: è naturale che desti preoccupazione il fatto che perfino chi veste una divisa possa essere oggetto di episodi così gravi”.

Cosa fare, allora? “Personalmente – spiega il parlamentare piacentino – reputo necessario anzitutto che le pene attualmente previste dall’ordinamento vengano comminate senza sconti, con la massima severità e, qualora ciò sia comunque insufficiente per togliere dalla libera circolazione per un periodo congruo chi si rende responsabile di atti di questa gravità, ritengo opportuno procedere ad un innalzamento del minimo edittale per episodi come quello verificatosi nei giorni scorsi. I tempi stretti rendono improbabile che ciò possa diventare realtà in questi ultimi mesi di legislatura, ma questo dovrà essere un impegno preciso per la prossima: ‘Guai a chi tocca una divisa’ deve diventare un messaggio chiaro ed inequivocabile per tutti”.

“Alla luce di quanto accaduto – conclude Bergonzi – occorre ancora una volta elogiare e ringraziare le forze dell’ordine piacentine, che meritano un plauso per la riconosciuta professionalità e per l’encomiabile abnegazione con le quali garantiscono al nostro territorio un livello di sicurezza e di tranquillità invidiato da buona parte del resto d’Italia. Per mantenerlo, la salutare capacità di indignazione dei piacentini sarà, come sempre, un’ottima alleata dell’imprescindibile opera degli uomini in divisa”.